Donna, l'amato destrier nostro, il fido
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Questo testo fa parte della raccolta The Oxford book of Italian verse
D
ONNA, l’amato destrier nostro, il Fido,Cui tu premevi timidetta il dorso,
Sta di sua vita or per fornire il corso
4Per morbo ond’io sanarlo omai diffido.
Oggi, pur dianzi, di mia voce al grido
La testa or grave, e un dì sì lieve al morso,
Alzava e mi guardava. Allor m’è scorso
8Agli occhi il pianto, e al labbro un alto strido.
Se tu il vedessi! Anco tu piangeresti . . .
Pieno ha l’occhio di morte, e l’affannoso
11Fianco non vien che d’alitar mai resti.
Pur, non so che di forte e generoso
Serba in sè, chè sì suoi spirti ancor tien desti;
14Ei muor, qual visse, intrepido, animoso.