Dite, messer Gulin, qual fu la donna

Marino Ceccoli

Aldo Francesco Massera XIV secolo Indice:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. I, 1920 – BEIC 1928288.djvu sonetti Dite, messer Gulin, qual fu la donna Intestazione 23 luglio 2020 25% Da definire

O voi, ch'enmaculato per la via La prescienzia de quel, ch'è terzo ed uno
Questo testo fa parte della raccolta XXI. Ser Marino Ceccoli
[p. 246 modifica]

XXI

A MESSER UGOLINO DA FANO
Essendo stato accusato d’un sozzo vizio, protesta la purezza del suo affetto.

O voi, ch’enmaculato per la via
d’Amore andate, per divina legge,
da parte de colui, che tutto regge,
4sia ver’di ine la vostra mente pia.
Io son colui, che, per fortuna ria,
eletto fui tra le profane gregge,
condutto da verta de fredde orregge
8en parte, ove salute se desvia.
Pregate per me, prego, el re dei venti,
che me conduca a seguir vostra barca,
11si che gèmino segno non diventi.
Tuttor vedete che non sia si carca,
che forza de vertú non ce spaventi
14prima ch’ei veli drizze la grand’arca.
Messer Gulin, tutte serian felice,
se quel verace Amor, che regge ’l cielo,
non deveniss’en noi saturnio gelo.

XXII

AL MEDESIMO
Vuol sapere di qual donna sia innamorato.

Dite, messer Gulin, qual fu la donna,
che ne la calda festa fu piú vaga,
di cui piú dolce el vostro cor s’appaga
4vederla ne la mente per colonna;
e qual fu quella, che ’n la strada in gonna
sola trovaste di color di fraga,
ch’a rendervi salute non ismaga,
8quando diceste: — Ben stiate, madonna. —

[p. 247 modifica]

Giónsivi Amor con sua saietta d’oro
allor si, che per lui ve risovvegna
11di’ dolce colpe, che ve diér costoro?
O con qual d’esse l’anima s’ingegna
di revedersi nel beato coro,
14ove col suo potere Amor si regna?

XXIII

A NERI MOSCOLI
Che la prescienza divina non distrugge il libero arbitrio.

La prescienzia de quel, ch’è terzo ed uno,
per che provveggia l’ordene fatale,
non v’impedisse arbitrio spander l’ale
4sovra lo propio desio de ciascuno.
Come per volontá védese alcuno
andar, ch’egli ande non constrenge tale
necessitá al suo termen finale:
8ch’andare e stare fermo gli è comuno.
Se bene entendo el vostro dir coperto,
el pressaper non giudico che sia
11come destina: ma, com’è suo merto,
receve chi via piglia bona o ria;
onde sian certe quei, ch’errando vanno,
14che da cotal cagione arbitrio tránno.


fine del primo volume.