Discorso tenuto dal deputato di Trento dottor Cesare Battisti al Parlamento austriaco il giorno 12 dicembre 1911/Contro la Dittatura Militare

Contro la Dittatura Militare

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Per l'Industria Discorso tenuto dal deputato di Trento dottor Cesare Battisti al Parlamento austriaco il giorno 12 dicembre 1911
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Contro la Dittatura Militare


Nel Trentino, per riassumere, la politica del governo è stata nel campo agricolo ed industriale solo negativa e tale da meritare la completa sfiducia.

Nel Trentino esso ha avuto cure solo pel militarismo, facendone sentire alle popolazioni il peso in modo ben più grave di quello che non tocchi alle altre popolazioni dell’Austria. Il militarismo oltre agli infiniti guai che porta ovunque reca a noi una sequela di disgrazie. E precisamente è [p. 10 modifica]causa di forti spese ai comuni; paralizza lo sviluppo economico del paese; è fomite di corruzioni inaudite; ed infine esercita un’ingerenza illecita, dittatoriale in tutta la vita pubblica.

E vengo alle prove.


L'aggravio al Comuni


Come paese di confine il movimento delle truppe è grandissimo. La legge, come si sa, obbliga i comuni a dare per prezzi irrisori quartieri e attiragli.

Piccoli comuni che hanno un bilancio di poche migliaia di corone, devono per ciò spendere del loro, centinaia di corone. Trento, per dare un esempio, riceve per quartieri a soldati di passaggio poco più di 3000 corone, ma ne deve spendere più di 8000. Un carro a due cavalli da Trento sul Monte Bondone costa 32 corone, ma il Municipio deve darlo al militare per 18 corone. Con 52 centesimi fuori di Trento, con 72 a Trento bisogna dare una stanza bene ammobigliata e riscaldata ad un ufficiale. Capita un arciduca. Per 72 soldi bisogna dargli due stanze, (impressioni: oh! oh!)

Per quanto si dica che il Trentino è un paese rivoluzionario non si è ancora trovato un capocomune che abbia offerto agli ufficiali l’unica stanza che si può dare per 52 centesimi: la stalla, con letto di paglia e riscaldamento coll’asino e col bue. (bene).


Nel raggio dei forti


Dove poi il militare fabbrica od ha fabbricato forti si tiene la popolazione in stato di terrore.

A furia di vessazioni si fanno scappare dai luoghi di cura i forestieri. Per un grande personaggio si impedisce di costruir case e lo si permette dietro dichiarazione di essere pronti ad abbatterle, senza [p. 11 modifica]indennizzo, talchè oggi su queste case non possono dare mutui ipotecari. Si toglie il suolo, come ho già detto, alla pastorizia. Si chiudono molte strade di montagna. Presso Trento c’è la strada militare diretta al forte di Maranza, costruita su suolo ceduto dal comune di Povo al patto che si permettesse il passaggio coi carri della legna. Malgrado i patti le autorità militari tormentano ogni giorno i contadini che passano.

Molte strade comunali, assai importanti, sono state massacrate, per esempio la Folgaria-Calliano col passaggio dei cannoni e delle torri di ferro; tuttavia non si pensa a riattivarle.


La corruzione!


Le costruzioni dei forti, dei campi di tiro, delle caserme, delle funicolari vengono affidate di solito a impresari forestieri che occupano operai croati, mentre i lavoratori trentini devono andare in America.

Qui — fra parentesi — devo dire che questi operai croati portarono sull’altopiano di Rovereto una grave infezione di gastro-enterite, dichiarata dai medici coleras nostras. Essi si fanno dormire in baracche orrende, in cui penetra l’acqua. Un ammalato di artrite, dovette ripararsi sotto il saccone del suo letto per non avere l’acqua addosso! Per una sciocca paura di spionaggio si licenziano masse di operai di quindici in quindici giorni, così a parer nostro cresce il numero di coloro che vengono a conoscere i lavori dei forti!

Tornando ora a dire degli Impresari stranieri rilevo che si tratta non di una o due costruzioni all’anno, ma di decine di costruzioni, poichè nel Trentino c’è una vera rete di forti. Si sa che molti competenti li ritengono inutili, ma intento si protende in esse centinaia di milioni È convinzione generale che si cercano come impresari certi [p. 12 modifica]avventurieri, perchè si ha così campo di esercitare corruzioni. Molte volte si sono respinti impresari trentini — fior fiore di patriotti austriaci — che offrivano condizioni migliori. È notorio che in varie costruzioni, in quelle di Bondone p. e. si sono avuti quest’anno sorpassi di centinaia di migliaia di Corone.

È notorio che certi lavori sono stati liquidati al doppio del loro valore reale. In un paese presso Trento tutti sanno che si poteva comperare a prezzi ridotti le polizze per ritirare il pagamento per trasporti di merce, mai eseguiti! Io ho reso attento nel luglio scorso, il Ministro della difesa sulle soperchierie che avvengono ed ho anche chiesto se era vero che un colonnello si era (come fa pubblicato sui giornali) ucciso in seguito alla scoperta di malversazioni amministrative.

Il signor Ministro così sollecito di solito a difendere l’onore dell’armata, non si è incomodato a rispondermi.

Io ho senso degli ufficiali a dire che l’esecuzione dei lavori militari sul Bondone era stata per certi loro superiori più della conquista della Bosnia.


«Spasseti» millitaristi.


Ci sarebbe poi da raccontare — per quanto in confronto di quello che ho già detto si tratti di cose di poco valore — alcuni aneddoti sulla vita militare nelle caserme di alta montagna. Sul Bondone ad esempio a 1500 metri sul mare, una casa di lusso, in mezzo al campo trincerato, munita d’ogni confort destinata per ufficiali fu adibita a soggiorno estivo di intere famiglie di ufficiali in cui signore, signorine, ragazzi, zii, e nipoti figuravano come ufficiali ed erano alloggiati come tali con la piccola quota di cent. 20 al giorno. (Vergogna!) [p. 13 modifica]

Quando la cuccagna durava già da tempo, capitò un maggiore inviato da un generale a sciogliere la allegra compagnia, tanto benemerita della difesa dell’Austria.


La dittatura militare.


Avrei da aggiungere qualche cosa sulla sfacciata partecipazione dell’armata a feste a dimostrazioni di partito, che urlano coi sentimenti della maggioranza della popolazione, ma sorvolo per dire in chiusa del mio discorso qualche cosa sulla dittatura militare, inaugurata nel Trentino, sotto il regime del signor Hetzendorf.


Istruzioni segrete.


Non esagero, miei signori; io racconto fatti che avvengono giorno per giorno e posso aggiungere che questi fatti sono in relazione con speciali disposizioni prese dall’autorità militare. Con una circolare proveniente dall’autorità militare ed inviata alle autorità politiche si sono dati ordini di trattare il paese con eccezionali rigori. È un vero piano di dittatura militare. Riferisco alcuni punti di questo documento. Si reclama anzitutto di negare o togliere ai sudditi del Regno, dimoranti nel Trentino, le concessioni industriali e i mezzi di lavoro e di procedere appena c’è qualche pretesto, a sfratti. Si chiede di proibire l’investimento di capitali italiani nelle industrie. Si impone di difficoltare l’ingresso nel Trentino ai pastori del Regno con le armente, usando il pretesto delle malattie. Si consiglia di tormentare tutte le associazioni di carattere nazionale, impedendo feste, gite, ritrovi. Si consiglia di trovare pretesti per togliere le società maggiori. Si suggerisce di impedire alle società alpinistiche italiane del [p. 14 modifica]Trentino di costruire propri rifugi in montagna, dando invece la preferenza ad albergatori tedeschi.

Si consiglia di guadagnar terreno sulla linea di confine sia col provocar questioni pei termini, dove il territorio del Regno d’Italia si incunea in quello austriaco. Si eccita a occupare il Lago di Garda (quasi tutto regnicolo) con imprese di navigazione austriache. Si reclamano servizi di spionaggio, speciale sorveglianza sulla stampa, ecc. Infine c’è anche la disposizione di preparare l’elenco delle persone pericolose da inoltrarsi nelle provincie interne ad un dato ordine, e quello dei regnicoli da trattenere come ostaggi in caso di guerra (commenti)


Gli effetti delle istruzioni segrete


Io non so se queste liste di proscrizione siano state eseguite; se il signor Hetzendorf fosse rimasto al potere, si sarebbe veduto: tutto il resto del programma incluso nella circolare segreta si è almeno in parte, effettuato.

Le persecuzioni e gli sfratti dei regnicoli — specialmente operai — dal Trentino sono all’ordine del giorno. Ad un grande industriale, il sig. Zontini che vuole costruire nelle Giudicarie una centrale elettrica di 12.000 cavalli di forza, s’è imposto due mesi fa, con protocollo, dall’autorità militare intervenuta al sopraluogo commissionale di non usare capitale italiano, pena la perdita della concessione.

Ad un consorzio di azionisti che vuole costruire presso Trento una filovia tra Lavis e l’altopiano di Molveno si è imposto dall’autorità militare di non affidare la costruzione alla ditta mondiale Ceretti e Tanfani di Milano, solo perchè è italiana! E questa ditta ha potuto assumere senza noie invece la costruzione della filovia della Plose-Hütte presso Bressanone. [p. 15 modifica]

Ai pastori italiani che vengono nell’estate nel Trentino furono fatte — come voleva la circolare — tutte le angherie possibili. Sulla linea di confine si sono sollevati incidenti sopra incidenti. Basta ricordare quello della Cima Dodici. Alle società si son fatte persecuzioni a iosa; alla società alpinisti trentini si è impedito di ampliare un rifugio presso la Cima Tosa, mentre si è dato il permesso di costruirne di nuovi ai tedeschi. Come e quanto spesso si imbastiscano processi a base di spionaggio è cosa che sanno benissimo i giurati di Vienna. La introduzione di battelli austriaci sul Garda è stata tentata e se ne è smessa l’idea solo di fronte alle proteste di parte italiana.

Tutto, tutto quello che è suggerito nelle istruzioni segrete dell’autorità militare, si va effettuando. I sequestri contro i giornali quando solo nominano cose militari sono continui. Alla Procura di Stato di Trento ci sono ogni momento gli ufficiali dello Stato Maggiore.


Finiamola.


Questi fatti che io io esposto gettano un nuovo fascio di luce sul tenebroso lavoro del partito della guerra, sulla politica di quei signori, che per bocca del deputato cristiano-sociale sig. Schraffl chiedono nuovi forti e nuovi battaglioni pel Trentino e pel Tirolo.

Ah no, miei signori! Ne abbiamo abbastanza di forti e di soldati!

Noi la vogliamo finita con questa forsennata politica. Se nel repertorio burocratico austriaco c’è una frase esatta è quella che chiama potere irresponsabile quello di certi signori.

Comunque si chiami, sia esso l’Erede al trono o chi si voglia, l’autore di questa politica di compressione verso il Trentino, di odio verso la [p. 16 modifica]nazione italiana, di sperpero e di pericolo per tutte le popolazioni dell’Austria, chiunque esso sia, esso è davvero un irresponsabile, un pazzo, un uomo destinato al manicomio.

Noi perciò insorgiamo in nome della civiltà e dell’umanità e gridiamo: La sia finita col partito della guerra, col militarismo dissanguatore, coi pazzi che lo dirigono (applausi e strette di mano).