Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio/Libro primo/Capitolo 51

Libro primo

Capitolo 51

../Capitolo 50 ../Capitolo 52 IncludiIntestazione 1 agosto 2011 75% Storia

Libro primo - Capitolo 50 Libro primo - Capitolo 52

Una republica o uno principe
debbe mostrare di fare per liberalità
quello a che la necessità lo constringe.

Gli uomini prudenti si fanno grado delle cose sempre e in ogni loro azione, ancora che la necessità gli constringesse a farle in ogni modo. Questa prudenza fu usata bene dal Senato romano, quando ei diliberò, che si desse il soldo del publico agli uomini che militavano, essendo consueti militare del loro proprio. Ma veggendo il Senato come in quel modo non si poteva fare lungamente guerra, e per questo non potendo né assediare terre né condurre gli eserciti discosto; e giudicando essere necessario potere fare l’uno e l’altro, deliberò che si dessono detti stipendi: ma lo feciono in modo che si fecero grado di quello a che la necessità gli constringeva. E fu tanto accetto alla plebe questo presente, che Roma andò sottosopra per l’allegrezza, parendole uno beneficio grande, quale mai speravono di avere, e quale mai per loro medesimi arebbono cerco. E benché i Tribuni s’ingegnassero di cancellare questo grado, mostrando come ella era cosa che aggravava, non alleggeriva, la plebe, sendo necessario porre i tributi per pagare questo soldo: nientedimeno non potevano fare tanto che la plebe non lo avesse accetto: il che fu ancora augumentato dal Senato per il modo che distribuivano i tributi, perché i più gravi e i maggiori furono quelli ch’ei posano alla Nobilità, e gli primi che furono pagati.