Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio/Libro primo/Capitolo 48

Libro primo

Capitolo 48

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Chi vuole che uno magistrato
non sia dato a uno vile o a uno cattivo,
lo facci domandare o a uno troppo vile
e troppo cattivo o a uno troppo nobile
e troppo buono.

Quando il Senato dubitava che i Tribuni con potestà consolare non fussero fatti d’uomini plebei, teneva uno de’ due modi: o egli faceva domandare ai più riputati uomini di Roma; o veramente, per i debiti mezzi, corrompeva qualche plebeio vile ed ignobilissimo, che mescolati con i plebei che, di migliore qualità, per l’ordinario se lo domandavano, anche loro lo domandassono. Questo ultimo modo faceva che la plebe si vergognava a darlo; quel primo faceva che la si vergognava a torlo. Il che tutto torna a proposito del precedente discorso, dove si mostra che il popolo, se s’inganna de’ generali, de’ particulari non s’inganna.