Diario del principe Agostino Chigi Albani/Anno 1834
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1834
GENNAIO
Venerdì 10. — Ieri sera circa le 10 di Francia passò a miglior vita il principe Altieri Senatore di Roma in età di 74 anni. Egli era uscito di casa domenica sera ed era stato in casa Lavaggi, di dove tornò a casa colla febbre e con gli altri sintomi della furiosa polmonite che lo ha portato via. Questa mattina un numero considerevole di persone povere, che hanno avuto sin qui dei sussidi dall’amministrazione dei Lotti e che pare temessero non doversi più ricevere, si era incaminato, preceduto da una croce, verso il Vaticano; ma avendosene avuta notizia è stata rinforzata la guardia dei carabinieri al palazzo pontificio, e mandatone incontro un certo numero, che ha dissipato l’attruppamento, portando via la croce.
Domenica 12. — Questa sera il corpo del defunto senatore Principe Altieri è stato trasportato alla chiesa della Minerva (ove la famiglia Altieri ha la cappella gentilizia) in carrozza seguita da altre tre. I cocchieri ed i servitori erano colle livree di Campidoglio; un plotone di truppa civica precedeva la carrozza, che era circondata e seguita dalla truppa medesima.
Lunedì 13. — Questa mattina alla Minerva si sono fatte l’esequie al principe Altieri, il di cui corpo incassato era esposto sopra, il letto. Vi sono intervenuti i conservatori con tutti i giudici e dipendenti della curia Capitolina. I Collaterali hanno eccitata la pretenzione di avere lo stesso trattamento dei conservatori, il che non è stato loro ammesso. Vi è insorta anche la questione (che risuscita in tutte le circostanze) della precedenza tra la truppa civica e la milizia capitolina dei così detti Capotori, per la quale il Marchese Cavalletti, che, come attual Priore dei Caporioni, è il capo della milizia medesima, si è astenuto dall’intervenire. Oggi il Principe Orsini è stato nominato Senatore di Roma in luogo del defunto.
Martedì 14. — Il Principe Orsini nuovo Senatore è stato anche dichiarato comandante della truppa civica, e pare che per il momento resterà pro - Direttore del Debito pubblico.
Giovedì 16. — Questa sera a Tordinona è andata in scena l’opera intitolata La foresta d’Irminsoul (titolo, in cui è stato cambiato quello della Norma, musica di Bellini, come sono state cambiate in gran parte le parole) e vi ha cantato im nuovo tenore Millesi assai debole. L’incontro è stato molto e la prima donna Signora Ronzi è stata applaudita a furore.
GIUGNO
Domenica 1. — Ieri notte per mezzo dei carabinieri furono tolte dal palazzo una volta Casoni a Campitelli le armi di Portogallo (cioè della regina Maria) che vi erano sino da quando vi abitava il fu conte di Funchal. Pare che si sia ciò fatto in correspettività del trattamento usato a Lisbona al conte Curuli (rappresentante colà lasciato dall’ultimo nunzio Giustiniani) minacciato di arresto, ed espulso dal Regno in brevissimo termine e che è arrivato in Roma da qualche tempo.
AGOSTO
Venerdì 1. — Questa mattina si è tenuto l’annunziato Concistoro in cui il Papa ha partecipato al S. Collegio un Monitorio (che si dice sia il secondo) contro gli autori degli attentati commessi in Portogallo contro la Chiesa.
Lunedì 4. — È stata pubblicata in stampa l’allocuzione del Papa nel Concistoro di Venerdì contenente l’esposizione di tuttociò che si è fatto in Portogallo sugli affari ecclesiastici e le minaccie delle pene canoniche contro gli autori ecc. ecc.
SETTEMBRE
Mercoledì 3. — Questa mattina tra le dieci e le undici di Francia è giunto in Roma D. Michele ex re di Portogallo ed è andato ad alloggiare alla locanda di Martignoni. Egli ha seco il marchese di Labradio stato già suo ambasciatore a Roma. Il Papa ha mandato il maestro di camera a complimentarlo, e gli è stata anche offerta la guardia che ha ricusato. Si dice che non ha gran seguito di persone.
Venerdì 5. — Questa mattina D. Miguel (che si fa chiamare conte di Braganza) è andato dal Papa accompagnato dal marchese di Labradio, dal Cav. De Rossi e da un ecclesiastico, che è in sua compagnia, ed è stato ricevuto col trattamento della doppia anticamera. Oggi dopo pranzo è andato a S. Pietro.
Sabato 6. — Ha dato motivo a molti discorsi in questi giorni l’arresto seguito a Moncone in Sabina di alcuni pretesi trappensi (che si dicono francesi) i quali, si erano colà riuniti, e che in seguito si è scoperto essere propagandisti politici. Gli arrestati chi dice siano due, chi quattro, essendo gli altri fuggiti.