Di fresca gioventù luce vermiglia
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Antonio Maria Salvini
V
Di fresca gioventù luce vermiglia,
La vaga aria del volto, e l’alma e lieta
Leggiadrìa maestosa, e la segreta,
Forza delle stellanti altere ciglia.
5Così al tenero mio petto s’appiglia,
Che l’alma altrove in nulla parte ho queta:
Ma quì, Donna gentil, non è la meta
Dell’amor mio, e della maraviglia.
Veloce il mio pensier trapassa al cuore,
10E nell’anima tua vola, e s’interna,
E vi ravvisa una beltà maggiore.
Specchio è il corpo dell’alma, onde si scerna
Quanto la bella ha sopra lui, d’onore;
Poichè quello è caduco, e questa eterna.