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10Rivestita s’affaccia a gli occhi suoi,
Quasi al balcon d’alto palagio ornato.
Or se allor resta preso, e innamorato,
Più d’un cuore gentil, che sarìa poi,
Se vedesse il suo Bel tutto svelato?
V
Di fresca gioventù luce vermiglia,
La vaga aria del volto, e l’alma e lieta
Leggiadrìa maestosa, e la segreta,
Forza delle stellanti altere ciglia.
5Così al tenero mio petto s’appiglia,
Che l’alma altrove in nulla parte ho queta:
Ma quì, Donna gentil, non è la meta
Dell’amor mio, e della maraviglia.
Veloce il mio pensier trapassa al cuore,
10E nell’anima tua vola, e s’interna,
E vi ravvisa una beltà maggiore.
Specchio è il corpo dell’alma, onde si scerna
Quanto la bella ha sopra lui, d’onore;
Poichè quello è caduco, e questa eterna.
VI
Per lungo faticoso ed aspro calle,
Perchè la sbigottita Anima mia
Smarrita non si perda in questa valle,
E confusa non manchi a mezza via;
5Bellezza l’accompagna e polso dalle,
E forza e lena tal, che a questa ria,
Terra voltando ardita un dì le spalle,
Giunga a scoprir, quel Bel, ch’ella desìa.
Giunta ch’è l’alma a vagheggiar’ Iddio,
10Bellezza fida mia compagna e duce,
Le dice in tuon umìl, Bellezza, addìo.
Bello sopra ogni Bello a me riluce,
Più non cerco altro appoggio, e non desìo;
E cieca m’abbandono a tanta luce.
VII
Qual’edera erpendo Amor mi prese