Diè un alto strido, gittò i fiori, e vôlta
Questo testo è completo, ma ancora da rileggere. |
Questo testo fa parte della raccolta The Oxford book of Italian verse
D
IÈ un alto strido, gittò i fiori, e vôltaAll’improvvisa mano che la cinse,
Tutta in sè, per la tema onde fu côlta,
4La siciliana vergine si strinse.
Il nero Dio la calda bocca involta
D’ispido pelo a ingordo bacio spinse,
E di Stigia fuliggin con la folta
8Barba l’eburnea gota e il sen le tinse.
Ella, già in braccio al rapitor, puntello
Fea d’una mano al duro orribil mento,
11Dell’altra agli occhi paurosi un velo.
Ma già il carro la porta; e intanto il cielo
Ferían d’un rumor cupo il rio flagello,
14Le ferree ruote e il femminil lamento.