Descrizione delle medaglie dei Nômi/Medaglie alessandrine/Introduzione
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DESCRIZIONE
DELLE MEDAGLIE IMPERIALI ALESSANDRINE
INEDITE
DEL REGIO MUSEO EGIZIANO DI TORINO.
Letta nell'adunanza del 26 di giugno 1834.
dall’Accademico Cav. Giulio di S. Quintino.
Tra le varie categorie in cui piacque ai Numismatici di dividere l’immenso numero delle monete antiche in oggi conosciute, a fine di agevolarne lo studio, la serie delle medaglie imperiali d’Egitto, è di tutte la più numerosa, dopo quella di Roma. Queste medaglie hanno nome di alessandrine, perchè si crede sieno state tutte battute nell’officina di Alessandria in nome degl’Imperatori de’ quali portano l’effigie. Il chiar. sig. Mionnet, fin dal 1813, ne ha publicate tremila ottocento settantasette, nel sesto volume della sua rinomata Raccolta delle antiche monete; e tutti sanno che per riunirle in sì gran numero ci si è giovato, non solamente del tesoro affidato alla sua custodia, ma di tutti i più celebri musei d’Europa, e di tutto ciò che fino allora era stato publicato su tale argomento. Rimane però a sapersi se, avendo dovuto quel valente archeologo riferire per lo più le descrizioni altrui senza vederne gli originali, tutte le monete attribuite da lui a quella officina, appartengano ad essa veramente.
Da questo dubbio par che debbano andar immuni le medaglie alessandrine che fanno parte del medagliere di questo R. museo egiziano di Torino, e v’è luogo a crederlo, perchè sono esse venute a noi direttamente dall’Egitto, dove sono state raccolte e scelte con
somma cura da persona esperta nelle cose numismatiche qual è il Cav. Drovetti. Queste medaglie sono quì in numero di mila trecento sessantaquattro, diverse tutte ed assai bene conservate; e come è solito, coniate in bronzo schietto, ovvero in quella mestura, ora più ora meno ricca d’argento, tutta propria di questa serie, detta comunemente Potin.
Nel descrivere queste medaglie, onde portarle a registro nel nuovo catalogo, ne ho trovate dugento ottantatre che non sono fra quelle descritte dal sig. Mionnet, nè fin qui publicate da altri, ch’io mi sappia. Io le tengo quindi come inedite; e per medaglie alessandrine inedite intendo non solamente quelle che presentano un tipo affatto nuovo; il che, per disgrazia, è molto raro in questa nostra serie, ma quelle ancora che con un tipo già noto differiscono però dalle già conosciute o per la varietà del metallo, e del modulo; o per la diversità della data, e de’ principali accessorii; o finalmente per la differenza del principe in nome del quale furono coniate. Io soglio annoverare fra le varianti tutte le altre minori diversità.
Qualunque sia però il merito di queste medaglie è cosa importante pel progresso della scienza che sieno conosciute; egli è per ciò che ho preso a descriverle, e che le faccio ora di publica ragione.