Della imitazione di Cristo (Cesari)/Libro IV/CAPO VIII

VIII. Dell’oblazione di Cristo in Croce, e della propria rassegnazione.

../CAPO VII ../CAPO IX IncludiIntestazione 22 ottobre 2016 75% Da definire

Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo (XIV secolo)
Traduzione dal latino di Antonio Cesari (1815)
VIII. Dell’oblazione di Cristo in Croce, e della propria rassegnazione.
Libro IV - CAPO VII Libro IV - CAPO IX
[p. 306 modifica]

CAPO VIII.


Dell’oblazione di Cristo in Croce,

e della propria rassegnazione.


PAROLE DEL DILETTO.


1. Siccome io con le mani distese in croce, e col corpo nudo ho offerto volontariamente me stesso a Dio Padre per li tuoi peccati, per forma che niente rimase in me che tutto io non avessi dato in sagrifizio per la tua riconciliazione con Dio; così a te è dovuto di offerire spontaneamente ogni dì nella Messa in pura e santa oblazione te stesso a me con tutte le tue potenze ed affetti, quanto più di cuore tu sai. Or che più ricerco io [p. 307 modifica]da te, se non che ti studi d’abbandonarti in me totalmente? Checchè senza te, tu mi dai, non m’aggrada; poichè io nessun tuo dono non cerco, ma te.

2. Siccome tu non saresti contento di posseder tutte le cose, senza di me; così nè anche a me può piacere tutto ciò che tu voglia darmi, se mi neghi te stesso. Sacrificati a me, e dà tutto per aver Dio, e la tua oblazione sarà accettevole. Ecco, che io tutto m’offersi al Padre per te: oltracciò l’intero mio corpo, e ’l mio sangue t’ho dato a mangiare, acciocchè io fossi tutto tuo, e tu mio fossi per sempre. Che se tu ti rimanga in proprietà di te stesso, nè volontariamente al mio piacere non t’offerisca; non sarà il sacrifizio perfetto, nè intera l’unione fra noi. Si vuol dunque far precedere ad ogni tua operazione, una libera offerta di te medesimo nelle mani di Dio, se pur ami di conseguir la grazia, e la libertà. Essendo che per questo così pochi pervengono alla luce, e libertà dello spirito, perchè non sanno condursi a rinnegare interamente se stessi. Questo è mio fermo decreto: Se altri non voglia [p. 308 modifica]rinunziare a tutte le cose, non potrà essere mio discepolo. se dunque tu desideri d’essere, mi offerisci te stesso con tutti quanti gli affetti tuoi.