Della imitazione di Cristo (Cesari)/Libro II/CAPO VIII

VIII. Della familiare amicizia di Gesù.

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Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo (XIV secolo)
Traduzione dal latino di Antonio Cesari (1815)
VIII. Della familiare amicizia di Gesù.
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CAPO VIII.


Della familiare amicizia di Gesù.


1. Quando Gesù sia presente, tutto è buono, e niente sembra difficile: ma s’egli non è presente, tutto è gravoso. Quando di dentro non parla Gesù, vile è ogni conforto: ma s’egli dice pure una parola, grande consolazion se ne sente. Or non si levò di subito Maria Maddalena del luogo ove pianse, quando Marta le disse: È qui il Maestro, e dimanda di te? Beata l’ora, che Gesù dalle lagrime al gaudio richiamaci dello spirito! Quanto sei tu arido e secco senza Gesù! quanto stolido e vano, se niente brami fuor di Gesù! Or non t’è questo più danno, che ad aver perduto l’intero mondo?

2. Il mondo che può giovarti senza [p. 90 modifica]Gesù? Lo star senza Gesù è amaro inferno, e dolce paradiso l’essere con Gesù. Se tu abbi teco Gesù, nessun nemico potrà farti male. Chi ha trovato Gesù, trovò buon tesoro, anzi bene sopra ogni bene. e chi perde Gesù, assai troppo perde, e più che tutto il mondo. Poverissimo è colui, che vive senza Gesù: ed è richissimo chi bene sta con Gesù.

3. Grand’arte è di sapere conversar con Gesù; e il sapersi tenere Gesù, somma prudenza. Sii umile e pacifico, e Gesù sarà teco. sii divoto e quieto, e si rimarrà teco Gesù. Tu puoi cacciar via Gesù prestamente, e perdere la sua grazia, se ti volga alle cose esteriori. Or come lui abbi cacciato via e perduto, a cui fuggirai tu allora, e chi ti cercherai per amico? Senza amico tu non puoi viver bene: e se Gesù innanzi ad ogni altro non ti sia amico, tu ne sarai troppo tristo e diserto. Pazzamente dunque tu fai, se in alcun altro ti fidi e compiaci, egli è da voler anzi tutto il mondo nemico, che sdegnato Gesù. Tra tutti i tuoi cari adunque, ti sia specialmente caro Gesù.

4. Tutti si vogliono amar per [p. 91 modifica]Gesù, Gesù poi per se stesso. Il solo Gesù Cristo dee essere singolarmente amato, che solo fra tutti gli amici troverai buono, e fedele. Per lui e in lui tanto gli amici, quanto i nemici abbi cari: e per tutti loro si dee pregare, acciocchè tutti il conoscano e l’amino. Non bramar mai d’essere in ispezieltà lodato ed amato; perchè questo è merito del solo Iddio, che non ha chi ’l somigli. e guardati di volere, che nè il cuor di veruno sia nel tuo amore invescato, nè il tuo in quello di chicchessia; ma in te sia Gesù, e in ogni persona dabbene.

5. Sii mondo, e sciolto internamente d’ogni impaccio di creature. Ti bisogna esser nudo, e a Dio offerire il cuor puro, se vuoi trovar pace, e sentire quanto sia dolce il Signore. E sii certo di non poter pervenire a tanto, se tu non sia dalla grazia di lui prevenuto, e tiratovi: sicchè schiuse da te, e fuor cacciatene tutte le cose, con lui da solo a solo t’unisca. Imperciocchè quando la grazia di Dio viene all’uomo, allora diventa a tutte le cose possente: ma partendosi ella, rimarrà povero e infermo, e quasi lasciato a ricevere [p. 92 modifica]battiture. In tal termine egli non dee cader d’animo, nè disperarsi; anzi stare con fermo proponimento al volere di Dio, e tutte le cose, che gli sopravvengono portare a lode di Gesù Cristo: essendo che all’inverno segue l’estate; dopo la notte ritorna il giorno; e dopo la tempesta grande serenità.