Della imitazione di Cristo (Cesari)/Libro II/CAPO IV
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Traduzione dal latino di Antonio Cesari (1815)
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CAPO IV.
Della pura mente, e della semplice intenzione.
1. Con due ale sollevasi l’uomo da terra; cioè con la semplicità, e con la purità. Semplicità debb’essere nell’intenzione, purità nell’affezione. la semplicità intende a Dio, la purità l’abbraccia, ed il gusta. Nessuna buona azione ti darà impedimento, se tu da dentro sii libero d’ogni affetto disordinato. se a niun’altra cosa riguardi nè cerchi, che il piacere di Dio, ed il bene del prossimo, godrai di perfetta libertà. Se il tuo cuore fosse diritto, ogni creatura ti sarebbe specchio di vita, e libro di santa dottrina. non è creatura così piccola e vile, che non rappresenti la divina bontà.
2. Se tu fossi buono e mondo dell’anima, niente t’impedirebbe di conoscere e comprendere ottimamente le cose. Il cuor puro trapassa il cielo e l’inferno. Quale ciascheduno è di dentro, tale ne’ suoi giudizi si manifesta. Se ci ha letizia nel mondo, questa in verità la possede l’uomo puro del cuore. e se in luogo niuno è tribolazione ed angustia, ciò la rea coscienza meglio sel sa. A quel modo che il ferro messo nel fuoco perde la ruggine, e si fa tutto rovente; così l’uomo, che interamente a Dio si rivolta, è spogliato della sua tiepidezza, e in nuovo uomo vien trasmutato
3. Come l’uomo prende a rattiepidire, così viene abborrendo ogni piccolo stento, e volentieri riceve consolazione di fuori. Ma secondo che si dà a vincere perfettamente se stesso, ed a procedere coraggiosamente nella via del Signore, così fa vie minor conto di quelle cose, dalle quali sentiasi in prima gravare.