Della dissimulazione onesta/XIII. Della dissimulazione che appartiene alla pietà
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XIII.
Della dissimulazione che appartiene alla pietá
Quando considero che il vino fu trovato dopo il diluvio, conosco che non bisognava minor quantitá d’acqua per temperarlo; e qui son da veder due cose: una di Noè, che ne restò ignudo, e ciò ne dimostra che ’l vino è molto contrario alla dissimulazione, e quanto questa s’impiega a coprire, tanto quello attende a scoprire; l’altra della pietá delli due figli, che con la faccia indietro ricoprirono il padre, dissimulando di vederlo a tal termine, quando dal lor fratello, giá alienato da ogni legge di umanitá, era schernito ignudo colui che l’avea vestito delle proprie carni. Oh quanti son al mondo che imitano questa mostruosa ingratitudine, facendo materia da ridere chi loro doverebber’esser oggetto d’amore e di reverenza! Pochi son gl’imitatori di que’ due che seppero trovar il modo di volger le spalle, per pietá, al padre, non come molti fanno, che si lascian la paterna necessitá dietro le spalle. Non solo que’ pietosi figli si occuparono a ricoprir il padre, ma vollero mostrar di non averlo veduto in tal condizione. Cosí ciascuno dee corrisponder a scusar i disordini, ed in particolare que’ de’ superiori, ogni volta che alcuno di loro v’incorre. Altri pietosi uffici mi si rappresentano nell’istoria di Giuseppe che, venduto da’ fratelli, mostrò poi di non conoscerli, a fine di piú riconoscerli per mezzo de’ benefici; e, con esempio di rada mansuetudine, dissimulava il dono di quegli elementi che lor in apparenza vendeva, perché i medesimi sacchi ne riportavano i danari a casa; finché, fatto venir anche l’ultimo de’ fratelli, e usati tutt’i modi di manifestar a tempo la sua benignitá, non se poterat ultra cohibere Joseph multis coram adstantibus. In questo ebbe fine quella sincera ed innocente dissimulazione; e segue nel Genesia narrarsi la sua pietá: unde praecepit ut egrederentur cuncti foras, et nullus interesset alienus agnitioni mutuae. Elevavitque vocem cum fletu, quam audierunt Aegyptii, omnisque domus Pharaonis, et dixit fratribus suis: - Ego sum Joseph -. Era egli nell’Egitto con suprema gloria, e giá chiamato salvator del mondo; con tutto ciò, non tenendo conto dell’offese, dissimulò d’esser fratello, per dimostrarsi piú che fratello. Io non so chi possa ritener le lagrime, leggendo quella pietosa istoria, dalla qual si può apprender la dolcezza del perdono e del dissimular l’ingiurie, e massimamente quando vengon da persone tanto care quanto son i fratelli.