Della congiura di Catilina/XXIX
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Gaio Sallustio Crispo - Della congiura di Catilina (I secolo a.C.)
Traduzione dal latino di Vittorio Alfieri (1798)
Traduzione dal latino di Vittorio Alfieri (1798)
XXIX
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Sapendo Cicerone ogni cosa, mosso dal doppio pericolo, più non potendo egli a lungo per se solo difendere la città, nè appurando quanto e qual fosse di Manlio l’esercito, riferì al Senato la congiura, che già fra il volgo vociferavasi. Il Senato, come suole nelle gravi urgenze, ordinò ai Consoli di adoperarsi affinchè la Repubblica detrimento non ricevesse. Queste parole in Roma conferivano ai Consoli autorità illimitata, di arruolare, far guerra, affrenare in qualunque modo e gli alleati e i cittadini, nella città e nel campo comandare e giudicare sommariamente: diritti non mai dati al Console, se non per espresso comando del popolo.