Della congiura di Catilina/LVI
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Traduzione dal latino di Vittorio Alfieri (1798)
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Catilina intanto, della gente seco condotta, e di quella presso Manlio trovata, due legioni formava; e nelle coorti inserendo quanti volontarj ed ajuti venivano al campo, era in breve spazio venuto a compir le legioni, benchè da principio soli due mila uomini avesse. Ma di tutta la gente sua, circa la quarta parte soltanto erano armati a dovere; gli altri l’erano a caso, chi di ronche, chi di lance, chi di acutissime pertiche. Pure, appressandosi Antonio col Romano esercito, Catilina per gli Appennini, or verso Roma, or verso la Gallia movendosi, non dava al Console opportunità di combatterlo. Sperava egli di avere in breve gran forze, ove i di lui compagni riuscissero in Roma l’impresa. Rifiutava frattanto gli schiavi, di cui concorreagli gran copia da prima, affidandosi nella possente congiura, ed a’ suoi interessi contrario parendogli il confonder la causa dei cittadini con quella dei fuggitivi schiavi.