Dell'Universo al glorioso pondo (Stampiglia)
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Silvio Stampiglia
IV1
Dell’Universo al glorioso pondo
L’Alcide sospirava il Ciel Romano,
Quando la Fede al battezzato Mondo
Scelse l’Alcide, e fu l’invitto Albano.
5Languendo Italia bella in duol profondo
Sconsolata battea mano con mano;
E sciolto il crine, innanellato, e biondo
Ancor paventa, ma paventa invano.
Che tu, Signor, col senno alto, e possente
10Farai, che immortal pace a quella arrida,
E a questo nostro umìl Bosco innocente.
Onde ciascuno e si rallegra, e grida:
Sarem felici; il nome tuo, Clemente
Odi qual noi parla, e qual n’affida.
Note
- ↑ Coronale in lode della S. di N.S. Papa Clemente XI.