Dell'Oreficeria rispetto alla legislazione/II

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La metallurgia è il primo passo dell’uomo che esce dallo stato selvaggio per entrare in civil comunanza; perchè senza i metalli mancherebbero quegli istromenti necessari a tanti usi, a tante arti c mestieri che senza di essi sarebbero ancora ignoti. In quest’arte si può vedere esattamente come l’uomo proceda sempre a gradi in ogni faccenda, essendo stato a principio rude e agreste, quindi di mano in mano ripulita, da ultimo raffinata ed esquisita; il quale procedimento verso la perfezione fu graduato anche rispetto alla varietà della materia. E siccome la natura ci ha dato alcuni metalli in istato puro e [p. 7 modifica]quasi perfetto, altri che sono perfezionabili agevolmente, ed altri finalmente che richiedono una serie di processi: i primi facilmente a prima giunta dovettero allettare l’umana avidità, essendo che col loro splendore causante una sensazione estetica alla vista, eccitarono subito la brama di possederne. Perciò i metalli che primamente furono ricerchi e acconci a vari usi domestici sono l’oro, l’argento e il rame, come quelli che più di frequente si ritrovano in istato perfetto di purezza ridotti dallo stesso crogiuolo della terra. Si deve quindi conghietturare che appena esauste quelle cave che fornivano oro paro senza molti travagli, i popoli si dierono a lavorare nelle miniere più difficili, e così gradatamente l’arte, figlia del bisogno e dei desiderj, si sviluppò o forbì.

Per le belle qualità da esso possedute se ne inferisce che l’oro non è prezioso perchè ridotto a moneta, ma invece fu ridotto a moneta perchè era prezioso. Dunque l’oro e l’argento prima di esser moneta furono stimati assai come merce la quale recava utilità, sodisfaceva a molti umani bisogni, si ammirava per isplendore e stupenda bellezza. Dice Senior che essi vennero adottati per tipi monetari, perchè per gli utensili domestici, per l’ornamento delle case, pel fasto de’ ricchi erano i meglio acconci.

È singolare, scrive il Lardner, che fin dai primi tempi del mondo il valore e la duttilità dell’oro e dell’argento generalmente si conobbero. In fatti i bei lavori aurei che si rinvengono negli ipogei italici, nelle tombe dell’Asia minore, nei sepolcreti del [p. 8 modifica]Messico, nei vetusti tesori de’ templi indo-cinesi, provano che l’orificeria fu un arte gentile condotta con maestria e perfezione, la quale insegna che quegli antichissimi popoli, che forse non si conobbero fra loro medesimi, non furono sforniti affatto di certe cognizioni fisiche e chimiche.