Del vago Adon, per gelosia di Marte
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VII1
Del vago Adon, per gelosìa di Marte,
Spento Vener piangea l’infausto amore;
Ma non porgean conforto al suo dolore
Tante lagrime e tante indarno sparte.
5Quando ella vide il suo gentil Pastore
Scolto per te, Parodi, e sì dall’arte
Finto il volto divin, che in ogni parte
Più vago era di quel, ch’avea nel cuore:
Frenando allora il pianto suo, risolse
10Dar vita al freddo sasso, e l’immortale
Fuoco dal Ciel per animarlo tolse.
Già gl’infondea nel sen spirto vitale;
Ma la mano arrestò, ch’ella non volse
La bell’opra immortal render mortale.
Note
- ↑ Al Sig. Domenico Parodi celebre Sculore per la Statua d’Adone.