Del conduttore elettrico posto nel campanile di S. Marco in Venezia/3

Articolo terzo

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Articolo Terzo,

Dei Vascelli.

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N Vascello, dice il Nollet (Acad. 1774.) per l’Artiglieria che porta, la quantità di gente e di animali, l’altezza degli Alberi, la sua situazione isolata in mezzo al mare, facilmente deve andar soggetto alle saette. Di fatto i vascelli spesso ne sono colpiti; e forse la gran quantità di pece che contengono, è quella che rende questi colpi meno frequenti.

Perciò gl’Inglesi, che non si contentano di sterili specolazioni e de’ discorsi vani da caffè, siccome alle fabbriche pubbliche, in particolare ai Magazzini da polvere, così ai Vascelli hanno applicato la difesa dei [p. xxix modifica]Conduttori. „I Vascelli destinati per l’Indie Orientali, ed Occidentali, per le coste della Guinea o altrove (dice il Signor Franklin nella lettera che ho stampata dietro all’Apologia) si proveggono delle catene a tal fine fabbricate dal Signor Nairne,” spezialmente dopo il ritorno de’ Signori Banks e Solander, i quali riferirono che il loro Vascello fu, come credettero, salvato per mezzo di una di queste catene, dal disastro a cui andò soggetto il Vascello il Donckt, vicino ad essi nella rada di Batavia che fu quasi rovinato dal fulmine. Erano in fatti due Vascelli vicini in quella rada, uno della Compagnia Ollandese, l’altro del Capitan Cook, che fece il giro del globo: ammendue furono fulminati; quello della compagnia Ollandese fu estremamente danneggiato quello del Capitan Cook che avea spiegata la sua catena, fu salvato. Descrive il caso il Capitan Cook (Voyages T. IV. c. 10. Trad. Franc.). Merita sentirne le particolarità.

„Verso le 9. ore ebbimo un terribile temporale, pioggia, baleni, saette. Il grande albero di uno dei Vascelli della Compagnia Ollandese fu spaccato e prosteso sul ponte; il suo pappafico, e il perrocchetto furono messi in pezzi, alla cima del primo era una verga di ferro, che probabilmente attirò il fulmine; questo Vascello non era due tratti di gomena lungi dal nostro, e secondo ogni apparenza avressimo corso l’istessa sorte, se la catena elettrica, che noi avevamo poco avanti tesa, non avesse condotto il [p. xxx modifica]fulmine da lato dell’acqua. Scappammo il pericolo, ma l’esplosione cagionò sotto di noi uno scuotimento pari a quello d’un terremoto, e la catena parve nello stesso momento come una striscia di fuoco: una sentinella che caricava un fucile la vidde. Non posso trattenermi, soggiunge il Capitano, di raccomandare a tutti li Vascelli, qualunque sia la loro destinazione, di portar seco dei conduttori della medesima spezie del nostro.„

Per servir dunque dal mio canto la Nazione del meglio che sò e posso, pongo quì la figura della catena applicata all’albero di maestra, e tesa per il caso di temporali. Fig. II.

La catena A A A è composta di pezzi di filo di rame della grossezza d’una penna da scrivere, inanellati per li loro capi, ma li due estremi terminano in punta. È da preferirsi il fil di rame, per esser questo metallo più deferente del ferro; non ostante sarà buono anche il fil di ferro, purchè dolce, ben purificato, di perfetta qualità.

Vi vuole all’alto del pappafico una girella con cordicella, per tirar su quando si vuole la catena, la punta dovendo avanzare un piede, o due sopra l’albero. Per l’istesso mezzo in tempo non sospetto si può calare; ed essendo la catena snodata si può piegare in picciol fastello che non imbarazzi; o pure basterà appender all’alto la parte inferiore della catena: ogni pratico di marina troverà facilmente un ripiego. [p. xxxi modifica]

Deve esser la catena raccomandata alle gabbie, con nodi di corda, come in E E.

Si rappresenta l’anello, che nel caso del Capitan Cook restò squarciato (per qualche gruppo, o indebolimento del filo di metallo): ivi apparve un getto di luce, indizio ben chiaro del passaggio del fulmine per la catena.

È forse un picciol bene salvar un Vascello con sì poca spesa?