Dei conduttori per preservare gli edifizj da' fulmini/4

Benjamin Franklin

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LETTERA

DEL CELEBRE

SIG. FRANKLIN

AL

SIG. DI SAUSSURE

PROFESSOR DI GINEVRA.

Signore,

Londra 8. Ottobre 1772.

I
O non ero in Inghilterra, quando capitò a Londra il favor della vostra lettera dei 28. Ottobre 1771. nè la ricevei che molti mesi dopo questa data. In questo frattempo furono pubblicate le Transazioni Filosofiche della nostra Real Società, che contengono la lettera del Decano, e Capitolo di S. Paolo, ed il Rapporto del Comitè destinato dalla Società a considerare i modi di assicurare questo Edificio dal fulmine; e credo questa una piena risposta all’oggetto della vostra lettera, autenticando il fatto in una maniera più solenne, che qualunque cosa io potessi fare, sapendo che le Transazioni passano nel vostro paese. Ciò, colla moltitudine degli affari, che mi affollarono al mio ritorno, aggiunta la mia pigrizia di scrivere, che va crescendo cogli anni, mi fece differire di tempo in tempo la risposta, tanto che mi vergogno di farvi sapere, che sono in vita. Ma, dicono, non è mai tarda l’emendazione; ed io voglio correggere questa mancanza, se voi, come spero, siete assai buono per dimenticarla.

I Conduttori a punta per garantire gli Edificj dai fulmini non furono in uso prima di già venti anni in America; ed ora vi sono essi tanto comuni, che un gran numero se ne vede nelle case private in ogni contrada delle principali Città, oltre quelli delle Chiese, dei Publici Edificj, magazzini da polvere, e Palazzi de’ Gentiluomini in Campagna. Sono i colpi di fulmine molto più frequenti ivi, che in Europa; e pure ivi non v’è esempio di casa armata, che sia stata danneggiata dal fulmine. Poichè, quando è caduto in alcuna di tali case, la spranga lo ha sempre ricevuto, ed il Conduttore lo ha trasmesso; del che noi abbiamo ora cinque autentici esempj.

Quivi in Inghilterra questa pratica ha fatto minori progressi, i [p. 60 modifica]danni de’ fulmini essendovi meno frequenti, e la plebe perciò meno in timore de’ medesimi. Nonostante, oltre la Chiesa di S. Paolo, la Chiesa di S. James, il Palazzo della Regina, la cafa di Blenhein, un gran numero di case private di Gentiluomini in Campagna, nei contorni della Città, sono munite di Conduttori; e i Vescelli destinati per l’Indie Orientali, e Occidentali, per le coste della Guinea, ec. cominciano già a munirsi delle catene a tal fine fabbricate dal Sig. Nairne, specialmente dopo il ritorno dei Signori Bancks, e Solander, i quali riferirono, che il lore Vascello fu salvato, come pensano, per mezzo di una di queste Catene dal disastro a cui andò soggetto il Vascello il Dutck presso di essi, nella rada di Batavia, che fu quasi rovinato dal fulmine.

Ultimamente il Collegio dell’Ammiragliato s’addrizzò alla Società Reale per avere il suo avviso del come assicurare i Magazzini da polvere dal fulmine. La Società ha destinato un Comitè per visitare i Magazzini, e riferire la loro opinione sopra di ciò; il che fu fatto, e l’avviso è di soccorrerli coi Conduttori. Voi potrete vedere questo rapporto nel Volume prossimo delle Transazioni, ove è anche descritta la maniera dell’esecuzione. Ma siccome il volume non sarà pubblicato, che nell’Estate prossima, io posso spedirvene immediatamente copia, se voi lo bramate.

In tal occasione io fui indotto, per la discrepanza di opinione in qualcheduno del Comitè, a fare alcune esperienze, che comunicai in iscritto, per far vedere più chiaramente l’effetto delle aste puntate, e l’avvantaggio di farle avanzare più in alto, che sia possibile, e sopra le parti più elevate dalle fabbriche.

Spero, che voi avrete rimossi i pregiudizj de’ vostri Concittadini rispetto al vostro Conduttore; e che eseguitolo da molto tempo, avrete potuto fare quest’esperienze, che avevate in vista: desidero d’intendere come il tutto vi sia succeduto.

Vi sono assai obbligato per le curiose esperienze, che mi avete participate. Io sospetto, che la luce imanente nella carta, sia luce comune, che fosse stata imbevuta, e nascosta in essa finchè fu chiamata fuori dal fluido elettrico. Accettate i miei migliori ringraziamenti, e credetemi con sincera stima, e rispetto

Signore,

Vostro Obbedientiss. Umiliss. Serv.
B. Franklin.