Deh, confortate gli occhi miei dolenti
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Deh, confortate gli occhi miei dolenti
Che di lagrime fecion lago e fiume,
Poi che dal chiaro lume
Lontan mi trovo vivere in tormenti.
Non è gioia ch’i’ prenda nè diletto.5
Nè mai sentirò posa,
S’i’ non riveggo a cui donato ho ’l core:
E quando miro alcun nobile aspetto
Di donna alta e vezzosa,
Allor più mi combatte e strugge Amore;10
Membrandomi di quel sommo valore
Del qual i’ son suggetto e fedel servo,
Il cui onor conservo,
E per cui provo sì dolor cocenti.
(Dalla Miscell. di cose ined. o rare per F. Corcizzini; Firenze, Baracchi, 1853.)