De' guata, Ciampol, ben questa vecchiuzza
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a cura di Aldo Francesco Massera
XIII secolo
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti (Cecco Angiolieri)
CXL
La ridicola figura d’una vecchia rancida.
De’ guata, Ciampo!, ben questa vecchiuzza
com’ell’è ben diversamente vizza,
e quel, che par, quand’un poco si rizza,
4e come coralmente viene ’n puzza,
e coni’a punto sembra una bertuzza
del viso e de le spalle e di rattezza,
e, quando la miriam, come s’adizza
8e travolge e digrigna la boccuzza.
Che non dovresti si forte sentire
d’ira, d’angoscia, d’afTanno o d’amore,
11che non dovessi molto rallegrarti,
veggendo lei, che fa maravigliarti
si, che per poco non ti fa perire
14gli spiriti amorosi ne lo core.