Dalle dita al calcolatore/XIII/13
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13. La grafica e la musica
Anche nella grafica sono stati messi a punto programmi che rendono possibile la sintesi di figure e successivamente la loro animazione mediante spostamenti sia all’interno che all’esterno del campo visivo. Come abbiamo detto nel precedente capitolo, gran parte del lavoro viene effettuato sfruttando le leggi di trasformazione della geometria cartesiana.
Lo sviluppo dei programmi di elaborazione grafica comprende anche la facoltà di trattare le immagini in modo da renderle realistiche, dando loro colori, opacità e tutte le altre caratteristiche richieste, tanto che ormai è frequente vedere in televisione sequenze, realizzate al calcolatore, che presentano aspetti di verosomiglianza impressionante.
Un altro campo di applicazione della grafica è quello del disegno tecnico per la progettazione: utilizzando elaboratori con caratteristiche adatte è possibile, una volta effettuato il disegno, ottenerne la rotazione in modo da poter esaminare l’oggetto da diversi punti di vista, oppure ottenere l’ingrandimento dei particolari in modo da poter definire alcune parti con una precisione maggiore.
È anche possibile simulare l’effetto di urti, sforzi di compressione, torsione, ecc.
Anche la musica ha subito pesantemente l’influenza dei calcolatori: la comparsa, già ricordata, della radio, dei fonografi e infine dei registratori magnetici aveva, da decenni, creato una situazione tale per cui ormai la quasi totalità della musica consumata non era più prodotta da strumenti musicali, ma riprodotta da strumenti elettronici analogici.
L’apparizione dei calcolatori, con la possibilità di generare, manipolare e trasformare segnali elettronici digitali di ogni tipo, ha messo a disposizione dei ricercatori impegnati sul fronte dell’espressione sonora uno strumento molto versatile e potente. Fin dalla prima metà degli anni settanta, vari gruppi di ricercatori operavano utilizzando calcolatori di grandi dimensioni. La diffusione dei personal e la comparsa di un notevole quantitativo di programmi capaci di sintetizzare, modificare ed elaborare segnali elettronici da utilizzare in circuiti sonori, ha dato un impulso grandissimo al settore. Sono stati messi a punto processori dedicati (adattati a questo compito specifico), capaci di emettere segnali elettronici trasformabili in suoni particolari, come risate, parlottìi confusi, ecc., che vengono utilizzati nei videogiochi.
Ormai moltissima musica viene elaborata in vario modo prima di essere registrata, e sono addirittura stati scritti concerti nei quali l’elaboratore, da solo, sintetizza tutti i suoni necessari.
Infine, vale la pena di ricordare che in questi ultimi anni, proprio in contemporanea con la diffusione massiccia dei calcolatori, è comparsa e si è affermata la tecnologia digitale anche per la registrazione e la riproduzione sonora, nonostante esistesse già un’affermatissima presenza di tecnologia analogica.
Questo passaggio, nel settore della riproduzione sonora, dall’analogico al digitale, consente di avvalersi di componenti molto più economici e di ottenere una qualità senz’altro superiore. Di conseguenza, il peso reale della tecnologia analogica si sta a mano a mano riducendo, in misura direttamente proporzionale alla crescente fortuna commerciale dell’altro sistema.
Bisogna ricordare ancora l’ambito delle telecomunicazioni. Fin dalla fine degli anni sessanta la NASA, per le esigenze di calcolo collegate con il programma spaziale, aveva messo a punto le metodologie, gli standard ed il soft-ware che permettevano a diversi elaboratori, posti in località differenti, di lavorare in comunicazione. Si voleva cioè che i dati elaborati da un calcolatore fossero disponibili anche per gli altri.
Queste conoscenze hanno incrementato, quando si sono diffusi i personal e gli home-computer, una metodologia di comunicazione molto versatile e potente. Oggi qualsiasi ditta, utilizzando il proprio calcolatore e un modem, può collegarsi via cavo telefonico con gli elaboratori di clienti e fornitori, con quelli pubblici, ecc., per ottenere e fornire informazioni in tempo brevissimo e già in forma elettronica (quindi rapidamente e facilmente elaborabile).
È superfluo sottolineare che questo ulteriore incremento nella diffusione delle informazioni ha una rilevanza tale da assurgere al rango di vero e proprio salto qualitativo. Nei precedenti paragrafi abbiamo ricordato l’effetto dell’introduzione di prodotti tecnologici quali il telegrafo, il telefono, ecc.: il fenomeno di cui ci siamo ora occupati ha indubbiamente un’importanza analoga.
Se per un istante tiriamo le fila del discorso sin qui fatto, potremo capire come i calcolatori abbiano avuto un influsso preciso e diretto sui più disparati ambiti culturali. Sul piano economico, sociale, biologico, ecc., i metodi e le strategie cognitive legate all’uso di queste macchine hanno svolto un ruolo primario, sia per quanto concerne l’acquisizione di nuovi dati che per l’elaborazione di quelli preesistenti. Se poi allarghiamo la nostra visuale e la estendiamo alla casistica degli influssi indiretti, il quadro finale assumerà contorni di una vastità impressionante.
Possiamo ora analizzare le conseguenze che la comparsa dei calcolatori ha avuto, in diversi settori specifici, sulla stessa struttura logica del pensiero: cominceremo dalla matematica.