Dalle dita al calcolatore/Introduzione/5
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5. I computer
L’importanza di questo rapporto è dimostrata dalla crescita enorme di almeno due delle componenti della relazione:
— la complessità dell’ambiente in cui viviamo sta subendo un incremento, in quanto la nostra stessa attività è ormai diventata fonte di complessità e di variazione delle caratteristiche esterne;
— la nascita dei computer fornisce ormai uno strumento che permette di astrarre non solo dalla qualità degli oggetti considerati, ma anche dalle quantità, allo scopo di focalizzare il pensiero del programmatore e dell’utente sulle procedure logiche di soluzione di un problema, e sulle relazioni esistenti tra le grandezze in esame.
Nel passato, ci si è trovati a governare città già molto sviluppate, come Roma nel periodo imperiale, o Città del Messico prima della conquista. In quei casi, però, i problemi erano semplificati dalla struttura politico-sociale, estremamente rigida, e dalla percentuale esigua di persone che potevano prendere iniziative o concorrere alle scelte generali.
La realtà presente è caratterizzata da una circolazione molto intensa di persone, idee e merci che, nelle situazioni di maggiore democrazia, è accentuata dall’amplissima possibilità di assumere iniziative. Solo l’attuale disponibilità di potenti strumenti per la raccolta e la elaborazione di informazioni permette, a chi vi ha accesso, di operare scelte adeguate.
Possiamo inoltre osservare che la comparsa dei computer nella vita quotidiana ha iniziato ad interagire con la nostra maniera di fare alcune cose, probabilmente anche con il modo di pensare a quelle cose, e più in generale con la percezione del mondo intorno a noi.
Per capire ciò che sta accadendo, è necessario ripercorrere la storia del rapporto tra la complessità socioeconomica, gli strumenti disponibili e le capacità degli uomini, e considerare la sua evoluzione nei secoli e nelle diverse società.