Dal profondo/Malinconia

Malinconia

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La voce del mare Il terzetto delle dame grigie
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MALINCONIA.

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Malinconia dei primi
capelli bianchi, che timidamente
spuntano tra il vigor della fluente
feminea chioma, intorno al dolce viso!....
Malinconia dei primi
solchi di ruga, oh, lievi, che al sorriso
danno una tenue grazia d’appassita
rosa, e allo sguardo il tuo mistero, o Vita!...

Lenta e sottil tortura
della tristezza che non si può dire,
quando la gioventù sa di morire,
sa di morire tutti i giorni un poco:
ombra su fronte pura,

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sordo spavento di colei che al foco
d’amore arse la bianca leggiadria,
e visse di carezze e di follia!...

Piccola donna stanca
che al tuo balcone guardi Primavera
risorgere fra timida e leggera,
fiori e nidi portando al tuo giardino;
piccola donna stanca,
perchè tieni sul petto il capo chino,
mentre il riso dei cieli ed il tepore
ha una dolcezza che ti rompe il cuore?...

Tu sai la vita. Sai
di tutti i baci la delizia lenta,
quando amore ti culla e t’addormenta
abbandonata come cosa morta.
E la malia tu sai
della tua faccia, ove la bocca smorta
sorride sempre, mentre gli occhi sono
tristi, quasi chiedessero perdono.

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E tu l’ami, l’amore:
e pensi: Che farò, domani?... — Oh, nulla
al mondo vale un riso di fanciulla
che insegua, a Maggio, lucciole nel prato.
O amore, o folle amore
di giovinezza, o efèbo incoronato
di rose, o calda onda del sangue, o lieve
passo, o chiara bellezza, o gioja breve!...

....Piccola donna, forse
meglio è morire in questa Primavera
molle, pria che ti renda a te straniera
quello che temi più della tua morte.
Piccola donna, forse
ti è dolce chiuder dietro a te le porte
del silenzio e dell’ombra — ora che in viso
t’arde di gioventù l’ultimo riso.