Dal cieco Amor, che sovra ogn'arte maga
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Angelo Antonio Somai
VI
Dal cieco Amor, che sovra ogn’arte maga
Incanta i sensi, e cuopre al Ver la faccia,
Tre lustri ha ch’io mi tolsi, e vado in traccia
Di più salda beltà, che l’Alma appaga.
5Pur ei la mente accorta, e d’altro or vaga,
Sovente assale, e ’l buon desire agghiaccia;
E, perchè il finto suo piacer le piaccia,
L’orror nasconde dell’antica piaga.
Ah! che giurò quel fier nimico ed empio
10Veder mie forze di sua man disfatte,
E altrui me far del suo potere esempio.
Ma se in vil ozio egl’i men forti abbatte,
Segua il suo stile; io sosterrò lo scempio:
Che si dee coronar sol chi combatte.