Giuseppe Gioachino Belli

1835 Indice:Sonetti romaneschi IV.djvu sonetti letteratura Cosa fa er Papa? Intestazione 7 aprile 2024 75% Da definire

L'oppiggnone diverze La risposta de Monziggnore
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

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COSA FA ER PAPA?

     Cosa fa er Papa? Eh, ttrinca,1 fa la nanna,2
Taffia,3 pijja er caffè, sta a la finestra,
Se svaria,4 se scrapiccia,5 se scapestra,
E ttiè Rroma pe’ ccammera-locanna.6

     Lui, nun avenno fijji, nun z’affanna
A ddirigge7 e accordà bbene l’orchestra;
Perchè, a la peggio,8 l’ùrtima minestra
Sarà ssempre de quello che ccommanna.

     Lui l’aria, l’acqua, er zole, er vino, er pane,
Li crede robba sua: È tutto mio;
Come a sto monno nun ce fussi9 un cane.

     E cquasi quasi goderìa sto tomo10
De restà ssolo, come stava Iddio
Avanti de creà ll’angeli e ll’omo.

9 ottobre 1835.

Note

  1. Beve. [Cfr., tra gli altri, il sonetto: Regole ecc., 3 giugno 35.]
  2. Dorme.
  3. Mangia.
  4. Si diverte.
  5. Si scapriccia.
  6. Se fosse vero quello che qui asserisce il nostro romano, potrebbe san Pietro ripetere quanto già disse di Bonifacio:
      Quegli che usurpa in terra il luogo mio,
      Il luogo mio, il luogo mio che vaca
      Nella presenza del Figliuol di Dio.
  7. A dirigere.
  8. Al peggior dei casi.
  9. Non ci fosse.
  10. Questo furbo.