Così parlommi, e per l'afflitte vene
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Vincenzo da Filicaja
XVIII
Così parlommi, e per l’afflitte vene
Sprito corse di conforto al core:
Ma l’Alma ritenendo il primo errore,
Segue a nutrir le sue feconde pene.
5Ahi come a filo debile s’attiene
Il viver nostro, e come passan l’ore!
E come tosto inaridisce e muore
Anzi suo tempo il fior di nostra spene!
Due spirti Amor con ingegnoso innesto
10Giunti avea sì, che potean dirsi un solo;
E questo in quel viveasi, quello in questo.
Sparve l’uno, e spiegò ver l’Etra il volo,
Lasciando all’altro solitario e mesto
Per suo retaggio il desiderio e ’l duolo.