Contrari venti di Fortuna e Amore
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XIV
Contrari venti di Fortuna e Amore
Urtano i fianchi del mio stanco legno:
Quest’impiega nell’un tutto il suo sdegno,
Tutto quella nell’altro il suo rigore.
5Sicchè scorger non so fra tanto orrore
Chi ne sarà l’usurpatore indegno:
So ben, che questo è il meditato segno,
Ove drizzano entrambi il lor furore.
Senza vele e nocchier, senza consiglio,
10Vassene in mezzo a notte orrida, oscura
A lor talento il misero naviglio.
Onde in tenzon così crudele e dura,
Vinca Amore, o Fortuna, il suo periglio,
E la perdita sua sempre è sicura.