Contra gli assalti di Nettun spumanti
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XVIII
AL SIG. GIULIO DATI
La Morte essere non pure inevitabile, ma incerta.
Contra gli assalti di Nettun spumanti,
Quando Austro a sdegno, od Aquilone il move;
E contra i lampi, e ’l fulminar di Giove
Ha l’ingegno mortale, onde si vanti.
5Ma contra i colpi della falce oscura,
Che arma di morte l’implacabil mano,
Invano ingegno s’affatica; invano
Stame di vita contrastar procura.
Dolce a’nostr’occhi è del bel Sole il lume;
10Ma quel sì scuro hassi a calcar sentiero:
Peggio è pensar, che del mortal Nocchiero,
Quando è creduto men, varcasi il fiume.
Non senza trar dal cor lagrime e guai
Di nostra vita fral teco ragiono:
15E dove, o Giulio, i due Fratelli or sono,
Che lieti dianzi al mio partir lasciai?
Arno famoso, e la tua Patria altera
Pianga il morir degli onorati figli;
Ma del rio mondo esperienza pigli
20Chi vaneggiando in lui bearsi spera.
Quale al mezzo del dì Febo distrugge
Rosa, che aperse in sul mattin sereno,
Tal quaggiuso il piacer, Dati, vien meno;
Quei ne godrà, che disprezzando il fugge.