Continuazione delle memorie e documenti della fondazione della biblioteca circolante popolare di Prato/Un brano di Storia della Biblioteca Popol. Pratese

Un brano di Storia della Biblioteca Popol. Pratese

../Delle Biblioteche Popolari ../Sussidio accordato dal Ministero della Pub. Istruz. IncludiIntestazione 19 novembre 2017 75% Da definire

Delle Biblioteche Popolari Sussidio accordato dal Ministero della Pub. Istruz.
[p. 8 modifica]

UN BRANO DI STORIA

DELLA

BIBLIOTECA POPOLARE PRATESE


     Il male non si vince che operando il bene; l'errore non si rintuzza che rivelando la verità.


Crescit eundo Luzzatti


Uscendo alla luce anche in quest’anno un Resoconto morale della Società nostra, bene è che in questo appunto apparisca un poca di Storia come in continuazione delle Memorie che pubblicate nel decorso anno trovarono lieta accoglienza in tutta quanta la Penisola. Il pubblicare le memorie di una istituzione diretta allo scopo santissimo di combattere la ignoranza delle plebi, origine de’ mali grandi che aggravano la Società, confortata di nobili e generosi auspici, aiutata e protetta da quanti hanno cuore ed intelletto, mentre servirà a convincer vie maggiormente chi ancora poco penetrato della utilità della medesima non riconosce i benefici e mirabili effetti di cui è produttrice, basterà a rendere attestato di gratitudine a chi concorse a procurarne l’incremento con morali e materiali soccorsi.

Vero è però che il lasso di tempo di un anno [p. 9 modifica] offrirà ben poca materia per questa Storia inquantochè il progredire che la Società ha fatto in ragione dei mezzi che le sono stati somministrali, non è che la conseguenza naturale delle ben radicate fondamenta le quali basate sull’accoglienza universale rendono quest’opera sicura di se e di un lieto e prosperevole avvenire. Peraltro quantunque piccolo il lasso di tempo non può certo trascurarsi di fare menzione de! fatti più importanti, che possono dirsi altrettante dimostrazioni di simpatia e di fiducia, essendoché ogni fatto per piccolo che sia, considerato in se, ove tenda al benessere e all’incremento di una utile istituzione riceve apprezzamento ed importanza in ragione dello scopo a cui è diretto. Egli è per ciò soltanto che nella pubblicazione delle presenti memorie è necessaria questa piccola Storia, documento irrefragabile dello sviluppo ottenuto e delle speranze che offre la nostra Istituzione.

Nata da poca favilla or sono sei anni, cresceva sotto gli auspici di uomini eminentemente benemeriti della popolare istruzione, e largo compenso morale ne veniva ai preposti al di lei incremento. In mezzo però a tanta vita, a tanti conforti, a tante liete speranze mancava la testimonianza più solenne di fiducia che potesse ella ottenere, mancava che il R. Governo, a cui tanto stà a cuore in un col progresso materiale il morale incivilimento del popolo, unisse i suoi ai generosi sussidii di cui era stata la nostra Istituzione favorita. Questa testimonianza di fiducia non tardò molto, e giunse tanto più gradita quanto più tarda venne, perchè nell’indugio si vide che era stato atteso che si mostrasse degna. Fu pertanto per la iniziativa dell’Egregio uomo Cav. Domenico Berti che allora presiedeva nei Consigli della Corona alla pubblica Istruzione, che fu concesso un sussidio di [p. 10 modifica]£n. 200,1 il quale più che per la risorsa finanziarìa fu importante ed accetto perchè servì ad attestare che il Governo riconobbe che inutili non erano gli sforzi di chi, dopo aver fondata questa Istituzione, ne promuoveva con ogni solerzia il suo migliore sviluppo a decoro del paese, a conforto delle plebi, ad emulazione dei buoni che a generose imprese vogliono addestrarsi.

Fu adunque questo nuovo attestato d’onore uno di quei mezzi efficaci che servono ad avvalorare di potentissimo aiuto le libere istituzioni le quali ogni giorno più si avanzano e partoriscono nuovi frutti di prosperità e di gloria.

Oltre a ciò continui doni da illustri e sapienti uomini ogni giorno pervenivano ad arricchire la nostra Biblioteca, la quale fornita oggi di opere di ogni specie utili e adatte al popolo che richiede istruzione, è giunta a quel grado a cui non era a pensarsi neppure che aspirar potesse: tanto però il soffio della libertà è potente che distruggendo a poco a poco gli avanzi dei tempi che furono, infonde il suo spirito vivificatore negli animi e nelle menti del popolo, il [p. 11 modifica]quale comincia ad accorgersi davvero che mutarono i tempi, e che questi cambiati è necessario uniformarsi, ai nuovi, nei quali ognuno deve produrre frutti di prosperità e di ricchezza, frutti che non si otterranno che mediante la cultura della mente e del cuore, avvezzandosi a maneggiare con la stessa assiduità il libro come lo strumento del proprio mestiere, perchè se da questo nasce la materiale ricchezza, da quello ne sorge la morale prosperità.

Tali prodigi sono riserbati alle Biblioteche Circolanti, ed ecco perchè la importanza delle medesime si fa ogni giorno manifesta, e progressivamente si accresce il favore che dà a queste vita e sviluppo, E la nostra Biblioteca non è stata un giorno solo che qualche benemerito non abbia in quella depositato un Libro, e quando io dico un libro intendo dire un nuovo impulso al progresso, un nuovo sasso alla costruzione del grande edifizio della comune prosperità, una nuova arme per combattere la guerra contro l’errore e il vizio. E maggiormente si fa apprezzabile ogni dimostrazione di fiducia e di stima che si fa alla nostra Istituzione, se si consideri essere ella stata la prima a diffondersi ed ampliarsi, e quasi si può dire la nutrice delle altre, le quali nate nelle Riverse parti d’Italia, sono state incarnate sulla scorta dei nostri Statuti. E fede ne fa, oltre il testimonio dei giornali, r essere stati richiesti a noi i Documenti per fondare simili Società dal Consiglio Provinciale di Macerata, dalla Deputazione Provinciale di Milano, da Venezia ec. ec. Questo è il più importante periodo della vita della Società nostra poiché con questi fatti si rese tributo di onore alla medesima considerandola come la prima sorta a preparare alle nascenti generazioni una nuova vita ed un più lieto avvenire. Ed improntate tutte dallo stesso carattere vollero [p. 12 modifica]modellare i loro ai nostri statuti, affinchè apparisse che se unico e identico era lo scopo, unici e identici fossero i mezzi per conseguirlo. — Ma non solo in Italia ebbe essa l’onore di vedersi protetta di potentissimi aiuti: anche al di fuori se ne conosceva la importanza, e l’illustre Giovanni Macé, l'uomo che nella sua vita ha perorato costantemente nei suoi viaggi e nei suoi lunghi studi la causa della popolare istruzione, volle con morali e materiali soccorsi avvantaggiarne le condizioni e mentre ne propagava con i suoi scritti, accrescendole decoro ed onore, la utilità, confortandone a proseguire nella onorata impresa, volle anche coadiuvarla nelle sue condizioni economiche inviandole un dono di Lire 100, dono che fu accettissimo più che per il suo valore materiale, per la persona da cui proveniva. Anche la Lega dell’Istruzione di Bruxelles volle mostrare l’alto concetto in che ella teneva la società nostra e il suo gradimento per quanto bene ne sarebbe venuto alla pubblica Istruzione colla diffusione di simili Istituzioni esternando il desiderio di volersi tenere in immediati e continui rapporti con essa comunicandosi gli atti e le pubblicazioni relative. Da tutto ciò sarà facile desumere l’importanza a cui è giunta la Società nostra: da tutto ciò sarà facile persuadersi che largo compenso a quei generosi che ne promuovevano la esistenza sarà oggi il veder coronati di sì nobile successo i loro sforzi, le loro aspirazioni, le loro speranze.

E non è solo con gli scritti e con i doni inviatile che si è mostrato il favore con cui è stata accolta la Istituzione nostra. Per tacermi di molti illustri uomini che vennero nella nostra Città a confortare l’impresa più da vicino, non ricorderò altro che una sola circostanza.

Il giorno 23 Dicembre 1866, nel quale si inaugurava il sesto anno di vita con Adunanza Generale, [p. 13 modifica]sarà giorno memorabile per tutti quelli che hanno a cuore la nostra istituzione. Il Conte Giovanni Arrivabene, il veterano della Libertà, l’egregio pubblicista, il martire edule illustre per la indipendenza Nazionale rendeva di sua presenza più solenne quella festa. Venerando per anni e per meriti dalla sua fronte canuta traspariva quella quiete d’animo interpetre fedele della integrità della vita. Uno scoppio d’applausi echeggiò per la sala del Palazzo Franceschini, ove gli adunati si trovavano, alla presentazione che ne fece il Presidente. Gravi e solenni parole, improntate dall’amore del bene, di cui è capace un’anima generosa, furono quelle che gli proferì commendando la nobile impresa ed animando a proseguire con alacrità nel suo incremento: sublimi poi e incancellabili quelle da lui proferite nel congedarsi dagli adunati rispondendo ad un saluto che inviavano col suo mezzo alla eroica Mantova, patria dell’esule venerando, che commosso li ringraziava della festosa accoglienza e lasciava in loro un vivo desiderio di se ed una imperitura memoria di quel giorno faustissimo. — Oh possa l’esempio del Conte Arrivabene essere imitato da molti, poiché è con questi mezzi che si nobilitano e si illustrano le libere istituzioni, in quantochè mentre una visita di uomini di tal tempra serve a maggior decoro di esse è anche sprone a continuare con sforzo maggiore a migliorarne e avvantaggiarne le condizioni e così vanno a poco a poco ad acquistare quel perfezionamento, indispensabile per il loro migliore andamento e progresso.

Con questa vita la Società nostra ogni giorno s’ingigantisce e tutto giorno riceve attestati luminosi del favore che ha incontrato dovunque. E nuovo attestato di onore ne è ad essa derivato da un secondo sussidio di L. 200 dal R. Governo concesso sotto gli auspici! dell’attuale Ministro della Pubblica Istruzione, [p. 14 modifica]Comm. Ceppino il quale nella sua lettera con cui accompagnava il dono, dava nuova e splendida prova del favore che egli accordava a simili istituzioni.

Mentre scrivo questi cenni mi vien notizia di altro fatto che onora la nostra Istituzione e che godo poter registrare.

È una menzione onorevole avuta alla Esposizione di Parigi.

Questo fatto è tanto più importante quanto è nuovo e difficile veder coronati di premi questi sforzi privati. È un bel vanto di cui la città nostra può andare meritamente superba perchè essa che ha contribuito d’assai al materiale progresso per l’attività della sua industria e del suo commercio, può oggi gloriarsi di essere stata la prima a recare un mezzo validissimo per il morale incivilimento del popolo.

Così adunque la vita della Società nostra è assicurata materialmente e moralmente in modo da non temere che l’opera iniziata non si compia: sì, si compirà e verrà tempo in cui gl’Italiani apprezzeranno gli immensi vantaggi che da essa ne derivano: e quando saranno alla portata di conoscerne l'importanza potremo dire allora che l’Italia esiste.

Fare nuovamente appello perchè sempre più si aumenti il numero di coloro che apprezzandone l’utilità riconoscano la necessità di ampliarla è rimesso al buon volere di tutti. Ognuno dal canto suo tragga profitto dal grande ed unanime favore riscosso dalla nostra Istituzione in ogni parte d’Italia; veda da se qual utile può venirne al paese; lo mediti, e se ricordandosi che le libere istituzioni sono fonti inesauribili di prosperità e di grandezza per le nazioni che vogliono progredire, e intenda farne suo pro, versi il suo obolo per l’acquisto di Libri utili, che prepareranno all’Italia nostra un’avvenire di gloria.

Attilio Cini.

  1. Ministero
    della
    Istruzione Pubblica
    Firenze 24 Aprile 1866.

    Di seguito al telegramma, si ha il pregio di comunicare alla S.V. Ill.ma che con odierno Decreto ministeriale si è disposto a di Lei favore qual Presidente della Società per la Lettura popolare istituita in codesta città, il pagamento di Ln. Dugento (Ln. 200) accordato per sussidio della Società suddetta onde incoraggiarla nell'intrapresa utilissima pubblicazione della Biblioteca Popolare Circolante.

    Sig. Avv. Antonio Bruni
    Prato
    Pel Ministro
    Napoli.