Consiglio politico finora inedito presentato al governo veneto nell'anno 1736/Introduzione

Introduzione

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A chi legge Parte prima
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INTRODUZIONE.



Ubbidisco al comando datomi da V.V. E.E. di estrarre, e raccogliere dall’Opera del Maffei (che ha per titolo Verona Illustrata) tutti que’ luoghi, ne’ quali pare che dalla Storia de’ tempi antichi egli abbia voluto dedur documenti per li tempi nostri. Non è stato così breve, nè così agevole il metter insieme tutt’i ritratti di questo genere, e tutte le uscite a ciò spettanti, che l’Autore ha seminato in quel libro, sì perchè il dovuto rispetto, e la riserva, ch’era necessaria d’usare, avendogli fatto coprire tutto d’un velo, e bene spesso altro dire, ed altro intendere, cui è convenuto, penetrando nell’intenzione, sviluppare ciò, ch’egli ha involto; e sì perchè trovandosi tali riflessioni quasi a caso sparse secondo le occasioni, che i fatti della sua Storia gli andavano presentando, non ho creduto convenevole riferirle con quel disordine; ma all’incontro ho stimato necessario di ridurle quasi in sistema, e di formarne un discorso ordinato, e progressivo.

Si aggiugne, che avendo io vedute alcune lettere dell’Autor medesimo scritte nel viaggio, [p. 6 modifica]da cui non è ritornato ancora (e che ho saputo aver lui precisamente per simili osservazioni intrapreso) nelle quali delle Repubbliche d’Inghilterra, d’Olanda, e d’altre ci dà un’intima contezza, e nelle quali vien però in certo modo ad esporre ciò, che nel suo libro con due parole accennò del mantenersi cotesti popoli liberi, e potenti, per aver imitata la costituzione della Repubblica Romana, ma insieme schivato un grand’errore di essa: ho voluto di quelle ancora, come attinenti in qualche maniera allo stesso libro, far relazione. Benchè però in esecuzione dell’Ordine avuto dall’Opera suddetta, con tali lettere congionta, sia cavato, quanto sono per dire, affin di rendere il Ragionamento più spedito, e meno interrotto, procederò senz’andar citando continuamente, e come se il discorso fosse mio.