Con quanta cura (enciclica) - Sillabo/Sillabo/Paragrafo 1

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Papa Pio IX - Con quanta cura - Sillabo (1864)
Traduzione dal latino di Anonimo (1864)
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§ I.

Panteismo, Naturalismo e Razionalismo assoluto.

I. Non esiste niun essere divino, supremo, sapientissimo, provvidentissimo, che sia distinto da quest’universo, e Iddio non è altro che la natura delle cose, e perciò va soggetto a mutazioni, e Iddio realmente vien fatto nell’uomo e nel mondo, e tutte le cose son Dio ed hanno la sostanza stessissima di Dio; e Dio è una sola e stessa cosa col mondo, e quindi s’identificano parimenti tra loro spirito e materia, necessità e libertà, vero e falso, bene e male, giusto ed ingiusto.

Alloc. Maxima quidem, 9 giugno 1862.

II. È da negare qualsiasi azione di Dio sopra gli uomini e il mondo.

Alloc. Maxima quidem, 9 giugno 1862.

III. La ragione umana è l’unico arbitro del vero e del falso, del bene e del male indipendentemente affatto da Dio; ella è legge a se stessa, e colle sue forze naturali basta a procurare il bene degli uomini e dei popoli.

Alloc. Maxima quidem, 9 giugno 1862.

IV. Tutte le verità religiose scaturiscono dalla forza nativa della ragione umana; laonde la ragione è la prima norma, per mezzo di cui l’uomo può e deve conseguire la cognizione di tutte quante le verità, a qualsivoglia genere esse appartengano.

Encicl. Qui pluribus, 9 novembre 1846.
Encicl. Singulari quidem, 17 marzo 1856.
Alloc. Maxima quidem, 9 giugno 1862.

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V. La rivelazione divina è imperfetta, epperciò soggetta a progresso continuo e indefinito, corrispondente al progresso della ragione umana.

Encicl. Qui pluribus, 9 novembre 1846.
Alloc. Maxima quidam, 9 giugno 1862.

VI. La fede di Cristo si oppone alla umana ragione; e la rivelazione divina non solo non giova nulla, ma nuoce eziandio alla perfezione dell’uomo.

Encicl. Qui pluribus, 9 novembre 1846.
Alloc. Maxima quidem, 9 giugno 1862.

VII. Le profezie e i miracoli, esposti e narrati nella sacra Scrittura, sono invenzioni di poeti, e i misteri della fede cristiana sono il risultato di indagini filosofiche; e nei libri dell’antico e del nuovo Testamento si contengono dei miti; e Gesù Cristo stesso è un mito.

Encicl. Qui pluribus, 9 novembre 1846.
Alloc. Maxima quidem, 9 giugno 1862.