Commentarii di m. Galeazzo Capella delle cose fatte per la restitutione di Francesco Sforza secondo duca di Milano/Prefatione

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Allo Illustrissimo Duca Federigo Gonzaga Libro Primo
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PREFATIONE DI GALEAZZO
CAPELLA NELLA HISTORIA DELLE
cose fatte in Lombardia dal M.D.XX. al
M.D.XXX. a Francesco Sforza
Illustrissimo Secondo Du
ca de Milano.



T
RA TUTTI quelli c'hanno cogli studi delle lettere acquistato fama, molti si sono dallo scrivere historie ritenuti, perché hanno pensato che raccontare nelle cose innanzi trattate, et nel cercare gloria dell'altrui fatica, di poca laude si faccia acquisto, o veramente, perché hanno havuto opinione, che 'l comporre opere de tempi loro, non convenevole a chi habbia la vita sua in maniera ordinata, ch'egli sempre desideri giovare a moltissimi, et niuno mai voglia offendere: essendo sempre stato reputato più vero che 'l vero quel detto del Terentio, per lo quale dimostra che l'accomodarsi, partorisse amici, la verità odio. Altri non per questa cagione hanno tale cosa pretermessa, ma per non dispiacere nel narrare la verità delle cose a domestici et congiunti loro, sono iti dietro alle cose forestiere. Et molto spesso in vece delle cose certe hanno le incerte narrate. La quale cosa etiandio io che da chi vuole che a suoi componimenti sia fede prestata, grandemente si debbe fuggire: Ne mi parendo da referire quelle cose, le quali, o altrove, o in altri tempi sono avenute, ne da tacere quelle, nelle quali mi sono trovato, a niuna cosa Illustrissimo Principe ho più atteso in questi libri, ne quali io ho scritto tutte quelle cose, che per renderti lo stato si sono fatte, che al non violare l'honore et la fama d'alcuno. Et quantunque io pensi che queste medesime cose et più copiosamente et [p. 8 modifica]con maggiore ornamento habbiano ad essere scritte da altri. Non dimeno io ho pensato che specialmente da me debbano essere raccontate, perché, mentre che con l'armi si disputava quali ragioni fusseno nello stato di Milano migliori, o le tue, le quali primieramente dalla virtu del tuo avolo acquistate, sono state poi, essendosi dalla fede di tuo padre et tuo verso l'Imperio Romano conosciuta, da Massimiliano et Carlo Imperadori per loro bolle confermate: o veramente quelle di Francesco RE di Francia: le quali erano nella heredita di Valentina Visconte Bisavola sua, nella autorità del PAPA, et in altre lettere di esso Massimiliano fondate, per havere io la parte tua seguitata, et appresso Girolamo Moroni Oratore tuo fatto et dentro et fuori l'officio del Segretario, ho havuto commodita d'udire molte cose, di scrivere a diversi Principi, et vederne molte altre: le quali altri forse sparse da incerti rumori, altramente scriveranno. La quale cosa sia cagione che io saro più temperato: perciò che ne uno solo ha potuto a tutte quelle cose, che in uno medesimo tempo in diversi luoghi tal'hora si facevano, trovarsi: ne io te et li tuoi seguitando, potetti tal volta conoscere i consigli de gli adversarii. A che saggiugne che il racconto particularmente tutte le cose ne fatti d'arme valentemente operate, le quali non pure essi Capitani possono alcuna volta sapere, e offocio d'huomo che voglia male usare, et sanza modestia l'ocio di quelli, i quali il leggere queste cose non desprezzino. La onde io haveva deliberato con brevita alla memoria delle lettere tutte le cose fatte dal principio di quella guerra, che PAPA Leone Decimo fece contra Franzesi, per insino a che lo stato di Milano fu in potesta de l'Imperadore ridotto. Perciohe cercando io qualche sicuro et ripsoto luogo secesso, per le guerre, le quali in ogni parte poi crescevano, mi parti della patria, non solamente perché io desiderava, se Dio me lo concedesse, riservarmi a [p. 9 modifica]più quieti tempi, ma perché ancora io volli più tosto sentire che vedere quelle tanto lunghe calamita, le quali poi succedetteno. Ma poscia che io quasi dopo lungo essilio finalmente nella patria ritornai, et havendo l'ordine delle cose, che si sono poi fatte nello Stato de Milano, da molti, che si sono in quelle trovati, chiaramente inteso, non ho potuto mancare per l'osservantia et affettione mia verso te, di non raccontare ancora quelle cose, le quali hanno la tua causa in maniera fatto appresso tutti i Principi d'Europa giusta, che non solamente il PAPA, Arrigo RE d'Inghilterra, la VINITIANA et Fiorentina Repub. ma etiam Dio esso RE di Francia, il quale prima l'era inimicissimo, non hanno dubitato con loro danno grande, et con spesa quasi incredibile per tua difesa l'armi pigliare: ne prima posarle, che Carlo I Imperadore scoperte le calumnie de gli emuli
tuoi, accettando i più dolci pariti, a tuoi Milanesi t'hebbe
restituito: Alliquali tu apparisti tanto più deside
rato, quanto maggiori erano state tutte l'a
versità, le quali essi havendo dopo la par
tita tua sopportate, di migliore
fortuna se non dopo che tu
fussi loro restituito, spe
ranza non ha
vevano.