Clizia/Atto terzo/Scena terza
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Niccolò Machiavelli - Clizia (1525)
Atto terzo
Scena terza
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Cleandro, Sofronia
- Cleandro
- Dio vi salvi, madre mia!
- Sofronia
- O Cleandro! Vieni tu di casa?
- Cleandro
- Madonna sì.
- Sofronia
- Sèvvi tu stato tuttavia, poi ch’io vi ti lasciai?
- Cleandro
- Sono.
- Sofronia
- Nicomaco, dove è?
- Cleandro
- È in casa, e per cosa che sia accaduta non è uscito.
- Sofronia
- Lascialo fare, al nome d’Iddio! Una ne pensa el ghiotto, e l’altra el tavernaio. Hatt’egli detto cosa alcuna?
- Cleandro
- Un monte di villanie; e parmi che gli sia entrato el diavolo addosso. E’ vuole mettere nelle Stinche Eustachio e me, a voi vuole rendere la dota, e cacciarvi via, e minaccia, nonché altro, di cacciare fuoco in casa, e mi ha imposto ch’io vi truovi e vi persuada a consentire a queste nozze, altrimenti non si farà per voi.
- Sofronia
- Tu, che ne di’?
- Cleandro
- Dicone quello che voi, perché io amo Clizia come sorella, e dorrebbemi infino all’anima, che la capitassi in mano di Pirro.
- Sofronia
- Io non so come tu te la ami, ma io ti dico bene questo, che s’io credessi trarla delle mani di Nicomaco e metterla nelle tua, che io non me ne impaccerei. Ma io penso che Eustachio la vorrebbe per sé, e che il tuo amore, per la sposa tua (che siamo per dartela presto), si potessi cancellare.
- Cleandro
- Voi pensate bene; e però io vi prego, che voi facciate ogni cosa, perché queste nozze non si faccino; e, quando non si possa fare altrimenti che darla ad Eustachio, dìesili; ma, quando si possa, sarebbe meglio, secondo me, lasciarla stare così, perché l’è ancora giovinetta, e non le fugge il tempo: potrebbono e Cieli farle trovare e sua parenti, e, quando e’ fussino nobili, arebbono un poco obligo con voi, trovando che voi l’avessi maritata o ad uno famiglio, o ad uno contadino!
- Sofronia
- Tu di’ bene: io ancora ci avevo pensato, ma la rabbia di questo vecchio mi sbigottisce. Nondimeno, e’ mi si aggirano tante cose per il capo, che io credo che qualcuna gli guasterà ogni suo disegno. Io me ne voglio ire in casa, perché io veggo Nicomaco aliare intorno all’uscio. Tu, va’ in chiesa, e di’ ad Eustachio che venga a casa, e non abbia paura di cosa alcuna.
- Cleandro
- Così farò.