Circumdederunt me doglie di morte
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Questo testo fa parte della raccolta XX. Messer Niccolò Rosso
LXXII
Contro Cangraude non vede difesa che nel pontefice.
Circumdederunt me doglie di morte,
vezendo questa cittade si sema
di provvidenza, ch’él par ch’onn’om tema
4póner remezo a l’opre scunze e torte.
E qual se mostra piú valente e forte,
cului piú tosto di paura trema:
de che il nostro contado tutto crema,
8e gli nemici vengon su le porte.
Padova non zi secorre ni segue;
ni anche il re da le vacche, quel ciego,
11che soda pace e ne mis’en tregue!
Dunque, Triviso, per merzé ti prego:
recomándati a la Glesia di Roma,
14che, quando vuole, onni sfrenato doma.