Cinesi, scuola e matematica/La scuola nella Repubblica Popolare Cinese/Le attività didattiche

Le attività didattiche

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2.3 Le attività didattiche

L’anno scolastico delle scuole elementari e medie dura da settembre a luglio. Ci sono 34 settimane di lezioni e 5 settimane di attività diverse (comunitarie, tradizionali,…) o dedicate al ripasso e agli esami. L’anno scolastico nella scuola superiore dura nove mesi ed è solitamente suddiviso in due semestri. Eccezioni notevoli riguardano le scuole ubicate in aree rurali, che possono presentare un orario organizzato in base alle necessità dei lavori agricoli. Ci sono vacanze in estate ed una pausa di un mese nell’epoca del capodanno, verso febbraio. Le lezioni si tengono dal lunedì al sabato distribuite in un monte ore tra le 23 e le 27, più 5 ore extracurricolari. Ogni ora si compone di 45 minuti di attività didattiche e 10 di pausa. Si danno compiti a casa.

Nelle scuole superiori le classi sono anche di una cinquantina di studenti. Generalmente (Han, 2001) ogni insegnante di matematica insegna al più in due classi. La scuola inizia alle 8,00. Alle 11,30 c’è una pausa di due ore e mezza per il pranzo e poi altre due ore di lezioni, sino alle 15,40. Segue un’altra ora di doposcuola per attività di studio e compiti. Gli studenti escono normalmente verso le 16,40. Gli insegnanti arrivano a scuola almeno 15 minuti prima delle 8,00 ed escono verso le 17,00.

La lingua d’insegnamento è il cinese mandarino comune (普通话 pǔtōnghuà), ma nelle zone in cui sono presenti forti minoranze linguistiche si insegnano anche le lingue locali. L’insegnamento dell’inglese è stato recentemente portato alle elementari in tutte le scuole, dopo una fase in cui ciò era caratteristica esclusiva delle scuole chiave. I programmi sono nazionali ma presentano variazioni in relazione ai diversi regimi orari ed ai modelli localmente adottati.

La lingua cinese e la matematica occupano un posto di rilievo all’interno del curriculum, arrivando ad occupare da sole anche il 40% dell’orario alle elementari ed alle medie ed oltre il 50% in certe scuole superiori. Molto peso hanno anche le scienze (fisica, chimica, biologia, geologia), una lingua straniera, che nella maggioranza dei casi è l’inglese, ed in certe scuole addirittura due. Seguono poi storia, geografia, politica, musica, disegno, arti ed educazione fisica. In qualche scuola si offrono anche corsi di tipo tecnico o professionale oppure altre attività extracurricolari.

Le valutazioni consistono in verifiche formative mensili ed un esame a metà dell’anno, utile per programmare gli interventi di recupero. I risultati sono espressi in centesimi. Un esame a fine anno misura i livelli di competenza in cinese e matematica. Chi non lo passa deve ripetere l’anno. La scuola cinese è molto selettiva: l’esame di quinta, al termine delle elementari, determina l’inserimento degli allievi nelle “scuole chiave” oppure in scuole di livello inferiore. Al termine delle medie i ragazzi e le ragazze si possono iscrivere a scuole superiori di tipo professionale o culturale cui si accede dopo severissimi esami di ammissione e che durano 3 anni. L’accesso all’università non dipende dal tipo di scuola frequentato ma dall’esito di esami ancor più severi.

Le decisioni ministeriali in merito alla didattica ed ai curricoli hanno importanza determinante in tutti i campi dell’istruzione. Persino le università, nella loro articolazione di corsi di laurea, corsi post-laurea [p. 18 modifica](master e dottorati), ed altre attività di alta qualificazione sono orientate in modo assai più direttivo che in Italia. Lo stesso è per la ricerca.