Ciceruacchio e Don Pirlone/Documenti/CXVII

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Documento N. CXVII.1


Roma, 1° maggio 1848.

Il Ministro dell’interno è dolente che, nella giornata di oggi, siano avvenuti alcuni fatti al tutto arbitrarj e contro le leggi. Esso non può che disapprovarli ed esprimere il suo intendimento che non si rinnovino. È di suprema importanza che l’ordine pubblico sia conservato, senza del quale riesce impossibile al Governo di prendere quelle deliberazioni che al bene dello Stato, e della causa italiana sono convenienti. Ma il Ministero in questo frangente non può contare che sulla Guardia civica, la quale, nella giornata d’oggi, se ha spiegato molto zelo e desiderio di bene, ha lasciato desiderare quella unità di azione, che è tanto necessaria in simili circostanze. Interessa quindi l’Eccellenza vostra a voler emettere un ordine del giorno che in sostanza raccolga le fila un po’ sparse della Guardia civica, e stabilisca le basi seguenti:

Che la Civica non operi che secondo le istruzioni di V. E.;

Che tutti i posti siano guerniti regolarmente di quel numero di individui che V. E. crederà opportuno;

Che tutte le comunicazioni siano interamente libere;

Che non sia usato alcun atto arbitrario verso persona;

Che la posta sia rispettata inviolabilmente;

Che finalmente l’ordine pubblico sia dovunque, e sempre conservato.

Tanto, ecc.

Signor Principe Rospigliosi,

Comandante la Guardia civica.


Note

  1. Dalle Buste della miscellanea politica ecc. Busta 85, Copertina 147.