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ma d’impedire che qualunque corriere o staffetta esca dalla medesima, ed invigilare particolarmente che porti plichi, fintantoché un ordine sottoscritto del sullodato Generale non ordina di por fine a tale vigilanza.
Tanto era in dovere del sottoscritto partecipare in discarico del suo ufficio.
Il capo posto Carlo Narducci. |
Al Comando generale, alle 3 pomeridiane.
Documento N. CXVII.1
Roma, 1° maggio 1848.
Il Ministro dell’interno è dolente che, nella giornata di oggi, siano avvenuti alcuni fatti al tutto arbitrarj e contro le leggi. Esso non può che disapprovarli ed esprimere il suo intendimento che non si rinnovino. È di suprema importanza che l’ordine pubblico sia conservato, senza del quale riesce impossibile al Governo di prendere quelle deliberazioni che al bene dello Stato, e della causa italiana sono convenienti. Ma il Ministero in questo frangente non può contare che sulla Guardia civica, la quale, nella giornata d’oggi, se ha spiegato molto zelo e desiderio di bene, ha lasciato desiderare quella unità di azione, che è tanto necessaria in simili circostanze. Interessa quindi l’Eccellenza vostra a voler emettere un ordine del giorno che in sostanza raccolga le fila un po’ sparse della Guardia civica, e stabilisca le basi seguenti:
Che la Civica non operi che secondo le istruzioni di V. E.;
Che tutti i posti siano guerniti regolarmente di quel numero di individui che V. E. crederà opportuno;
Che tutte le comunicazioni siano interamente libere;
Che non sia usato alcun atto arbitrario verso persona;
Che la posta sia rispettata inviolabilmente;
Che finalmente l’ordine pubblico sia dovunque, e sempre conservato.
Tanto, ecc.
Signor Principe Rospigliosi,
- Comandante la Guardia civica.
Documento N. CXVIII.2
MINISTERO DELL’INTERNO.
N. 26563.
Roma, 1° maggio 1848.
- Illustrissimo signore.
Affinchè la S. V. ill.ma non debba restare coli’ animo sorpreso sullo stato della Capitale, mi affretto a significarle che, dopo la lieve perturba-