China il sen, nuda il braccio, accesa il volto
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Questo testo fa parte della raccolta Bernardo Morando
V
LA FILATRICE DI SETA
China il sen, nuda il braccio, accesa il volto,
sottilissime fila Egle traea
da ricchi vermi, ove bollendo ardea
breve laghetto in cavo rame accolto.
Vago de la sua man, semplice e stolto,
il mio cor tra quei vermi arder godea,
e la ruota volubile avvolgea
lo spirto mio tra quelle sete involto.
Ella con l’empia man, ch’ardor non teme,
nudi rendea fra i gorgoglianti umori
i bombici di spoglie e me di speme;
ed agghiacciata il cor fra tanti ardori,
bella parca d’amor, filava insieme
ricche spoglie a le membra e lacci ai cori.