Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia, e non sa quel che trova/Atto secondo/Scena nona

Atto secondo

Scena nona

../Scena ottava ../Scena decima IncludiIntestazione 27 marzo 2011 75% Teatro

Atto secondo - Scena ottava Atto secondo - Scena decima

Piero, poi Servo e Mario.


Piero
Povera donna! Ah! Eva, Eva, come mi hai aperti gli occhi, colle tue velleità eleganti!
Servo
Il signor Mario Faini.
Piero
Seccatore! Avanti.

Servo esce.

Mario
(fra sé, entrando). Il marito!
Piero
Come va, caro signor Mario? Solo? Lei non mi riconduce mia moglie?
Mario
Ah, la sua signora moglie? Io tornavo giusto per sentirne novelle.
Piero
Ma non era uscita con lei?
Mario
(Sa tutto!) Dirò... Io... cioè no... la signora Eva mi aveva permesso di accompagnarla al Corso; ma appena uscita di casa, accusò un forte mal di testa e mi fece le scuse, dicendo volersi far condurre dal suo tutore, il medico Melando, per consultarlo riguardo le frequenti emicranie onde era assalita. Scesi... e...
Piero
Se non le spiace, la aspetteremo insieme.
Mario
Se non mi spiace! Oh! se non mi spiace! — Lei è sempre immerso nei suoi studi?...
Piero
No... da qualche giorno li ho dimenticati. I miei libri cominciano a impolverarsi.
Mario
E fa bene... Guardi... anch'io una volta, non faccio per dire... ma i libri... ebbene, li ho lasciati in un canto e me ne trovo contento. Il mio libro si chiama la vita.
Piero
Corbezzoli!
Mario
Ah, quello, lo studio in tutte le sue parti e lo disseco... (Fra sé). Parlo bene, per Dio.
Piero
E che cosa ha imparato di bello su quel libro?
Mario
Che cosa ho imparato? Ho imparato... sicuro. Ecco qui la sua signora moglie.