Chi de l'altrui farina fa lasagne
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti (Cecco Angiolieri)
CXLIX
Non bisogna far i conti senza l’oste.
Chi de l’altrui farina fa lasagne,
il su’ castel non ha muro né fosso;
di senno, al mio parer, è vie piú grosso,
4che se comprasse noci per castagne.
E detti di colui son tele e ragne,
ell’offende e dice: — I’ non sarò percosso: —
e non ha denti e roder vuol un osso,
8e d’alti monti pensa far campagne.
Però di tal pensiere non sia lordo
omo, che del valore ha ’l cuor diserto,
11ché mal suol arrivar volere ’ngordo.
Ma faccia come que’, che sta coperto
fin ch’altri ha rotto e franto suo bigordo:
14poi mostri ben ch’e’ sia di giostra sperto.