Giuseppe Gioachino Belli

1834 Indice:Sonetti romaneschi IV.djvu sonetti letteratura Che ttempi! Intestazione 15 gennaio 2024 75% Da definire

Lo stufarello L'annata magra
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

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CHE TTEMPI!

     E nnun zenti che llùsscia?[1] nu’ lo vedi
Si cche ffresco[2] viè ggiù da li canali?
Co’ st’inferno che cqui,[3] ccosa te credi?
Manco è bbono l’ombrello e li stivali.

     Cristo! quanno se[4] mette a ttemporali,
Je dà ggiù cco’ le mano e cco’ li piedi.
Ah! er zole[5] in sti diluvi univerzali
Lo mettemo da parte pe’ l’eredi.

     Oh annate a rregge[6] a scarpe co’ st’acquetta!
Le sòle ve diventeno una spónga:[7]
Le tomarre[8] un bajocco de trippetta:

     Bast’a ddì[9] cch’è da un mese ch’a Rripetta[10]
Sce[11] corre fiume[12] quant’è llarga e llónga,
E ’r pane je lo porteno in barchetta.

30 novembre 1834.

Note

  1. Acqua dirotta.
  2. Se quale rovina.
  3. Con questo inferno qui.
  4. S[Quando l tempo] si.
  5. Il sole.
  6. Oh andate a reggere.
  7. Spugna.
  8. Il tomaio.
  9. [Basti dire.]
  10. La via di Ripetta.
  11. Ci.
  12. [Detto così assolutamente, s’intende sempre “il Tevere.„]