Carlo, quando a ritirar s'accinse Apelle
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Gio. Mario Crescimbeni
VII
Carlo, quando a ritrar s’accinse Apelle
Del terzo Ciel la finta Dea profana,
Tolse il Bel da ogni Bella, e nuova e strana
Ordì beltà di queste forme e quelle.
5Ma tu la vera Bella infra le belle
Pingendo, unica in Ciel Diva e Sovrana,
Con mirabil potenza e sovrumana
Gisti il Bello a rapir sovra le stelle,
Quindi la Greca fragil opra impura
10Mancò nella sua breve aura vitale
Ratto così, che appena il nome or dura.
Ma poichè a Nulla di terreno e frale
Tu t’attenesti, in ogni età futura
Vivrà la tua celeste opra immortale.