Canti della guerra latina/Preghiere dell'avvento/Per la Regina
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IV
PER LA REGINA
[XIX DECEMBRE MCMXV]
E questa che la Vila con un canto
incoronò del crine di viola
folto come la treccia che di schianto
lasciò la pia Gevròsima alla trave
5chiamando il fratel Mòncilo fra il pianto,
questa guarda, Signore.
Volarono laggiù sul Monte Nero
dodici aquile bianche con gran strido.
Ed una a lei volò sul suo pensiero,
10e la coprì con velo insanguinato.
Il vecchio padre, il candido guerriero,
le piange in mezzo al cuore.
S’alzano dal confin serbico in frotte
i corvi lordi. A valle la Boiana
15róssica, Scodra fumiga. La notte,
ahi, stelle più non ha sul Nero Monte.
«Miei falchi, in piè!» Chiama all’estreme lotte
il veglio, e conta l’ore.
«In piè, falchi miei!» grida il Re canuto.
20Senza pane, senz’acqua, senza sonno
negli occhi, giorno e notte han combattuto.
Sinché nevichi al monte, è grassa guerra.
Mangiato han neve e neve hanno bevuto,
e munto hanno il dolore.
25Prega pel Re la figlia sua Regina
che in sogno sta tra due fiumane calde.
Or quale d’esse fa più gran rapina,
o nell’aspra Cernàgora o nel Carso
brollo? A quest’una la pregante inclina
30l’ombra del tuo pallore.
Prega per due Re prodi, e figlia e sposa.
Veglia e s’affanna per due mute piaghe.
Non su l’un fianco né su l’altro posa.
Elena, Nostra Donna di due Spade!
35Ella è per noi due volte gloriosa.
Tu guardala, Signore.