Canti dell'ora/IV. Motivi lirici/Suora Chiara
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SUORA CHIARA
Leggenda francescana
Quando la Povertà sua sposa elesse
santo Francesco, che l’ebbe sì cara,
3vide Ascesi quel Sole come ardesse.
E tu dal grembo de la terra avara
fiorivi a lui ne la profonda notte
6suo nobile germoglio, santa Chiara.
Parvero allora de l’umano rotte
per opera di Dio tutte le leggi
9e ad innocenza l’anime raddotte.
Quale giglio che più tra l’ombre albeggi,
virginità, de’ cieli onor sovrano,
12splendea più pura ne’ romiti seggi.
O pace eletta di San Damïano,
che in seno t’accoglievi a maraviglia
15l’estasi ed il lavoro de la mano!
O serafica vita, la cui figlia
cercò l’obbedienza, e fu ’l cammino
18perfetto ond’ella con la sua famiglia
die’ compimento a l’ordine divino!
Qui ne la notte di Natale in coro
21vider Gesù le suore al mattutino.
Qui mandò per consiglio, e per ristoro
qui venne il Padre, quando la tristezza
24gli crebbe a morte il corporal martoro:
fatto simile al vaso che si spezza
per la forza del buon liquore, ed empie
27l’aria e la terra di fragrante ebbrezza.
Ecco, già presso a coronar le tempie
dove la gloria del mistico Agnello
30ne l’infinita carità s’adempie,
a quest’asilo suo, come fratello,
grave il cor di sconforto e d’aspre cure,
33torna cercando pace il Poverello.
Qual grazia arride entro le soglie pure?
Che voci udì? Che segrete parole
36favellarono a lui le creature?
Più che suon di tiorbe e di viole
corre pieno di laudi armoniose
39via pe ’l cielo umbro ’l Cantico del Sole.
E la celluzza che di frondi e rose
santa Chiara intesseva al pio cantore,
42ribenedette in Dio tutte le cose,
vide, Italia, de’ tuoi inni l’albore.