Canti dell'ora/I. Fantasie/Le rusalche

Le rusalche

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I. Fantasie - Brivido antico II. Elegie
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LE RUSALCHE


A’ bei dì che in veste florida
tutto al sol pur mo’ rinacque,
le Rusalche, strane vergini
ch’han dimora in fondo a l’acque4

de l’arcana Russia, a l’ospiti
verdi spiagge assise, come
è costume lor, si lisciano
le fluenti verdi chiome.8

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Or taluna va cullandosi
sopra un ramo d’arboscello,
che si flette al fianco tenue
men che a l’ala d’un uccello.12

Ora insieme gaie scherzano
via de’ laghi su le sponde:
sguardo alcuno ivi non penetri
curioso, chè ne l’onde16

tutte allora giù spariscono
in un lampo. Guai se qualche
giovinetto mira improvvido
le bellissime Rusalche!20

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Sempre a lui la maraviglia
desta in cor brama novella:
donna in terra più non trovasi
che gli possa parer bella.24

Ma fuor balzano spontanee
quando le malìe nascoste
mette in fuga co ’l suo limpido
raggio il sole a Pentecoste.28

Ecco allor fra danze e cantici
per le fresche amene lande
coglie fiori e intreccia il popolo
a le ninfe le ghirlande;32

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e ne l’acqua sparpagliandole
tutti fanno ad esse onore:
quella scotesi e d’un palpito
trema e ride insiem co ’l fiore.36

O se allora il rito amabile
su da i fluidi nascondigli
faccia mai che alcuna arrendasi
ai floriferi vincigli;40

se a l’omaggio favorevole
d’un eletto si mostri ella,
e d’amore il dono arridagli
sospirato, non sia quella44

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che scrutar de ’l tetro vortice
i misteri ama; non sia
quella che d’inganni specchio
fa sua vana leggiadria;48

ma sia quella che instancabile,
come vuole il buon destino,
gira intorno con la candida
man la ruota del mulino.52

Ben dal monte a precipizio
scenderà la dea Morena,
che su i carri de le nuvole
vento e gelo e morte mena.56

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Non farà la sferza e l’ululo
de le smunte carovane
tremar più vecchi nè giovani
perchè ognuno avrà ’l suo pane.60

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NOTA.

Le Rusalche: ninfe che appartengono alla mitologia slava. Sono descritte come vergini d’incomparabile bellezza, le quali abitano nei laghi e nei fiumi, talvolta anche nei boschi; e, secondo una fantasia popolare, sulle spiagge erbose stanno a lisciarsi i lunghi capelli verdi. Era costume di celebrarne l’apparizione durante la settimana di Pentecoste, gettando loro nell’acqua corone di fiori, fra danze e canti. Ma infelice chi arrivava a vederle! perchè solo assai raramente concedevano il loro amore ad un eletto. E quando egli ne aveva vista una, non poteva poi trovar bella nessun’altra donna terrena. (Vedi W. Vollmer, Vollständiges Wörterbuch der Mythologie aller Völker. Stuttgart, 1851, p. 965.)

Così pure si legge in Deutsche Mythologie di J. Grimm, Berlin, 1875, Vierte Ausgabe, I Band, p. 407: «Die Russen nennen ihre weiblichen flussgeister rusalki: schöne jungfrauen mit grünem oder bekränztem haar, auf der wiese am wasser sich kämmend und im see oder fluss badend. sie erscheinen zumal am pfingstage, in der pfingstwoche, und das volk pflegt dann unter tanz und gesang ihnen zu ehre kränze zu flechten und ins wasser zu werfen».

Vi accenna pure il Tiele nel suo Manuel de l’histoire des religions, etc., nouvelle édition, Paris, Leroux, chap. iii, 112, notando che «Toutes les propriétés de l’eau.... sa beauté trompeuse et sa mystérieuse profondeur, son pouvoir magique, qui met en mouvement la roue du moulin, sont personnifiés dans les belles Rusalkas....».