Canti del cuore/Oh soavissime canzoni della mia patria
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VII.
Oh soavissime canzoni della mia patria, armonie patetiche e melodiose, il mio cuore ha conservato di voi un’imperitura memoria. Eteree come il canto che m’addormentava sulle ginocchia di mia madre siccome dentro una culla; melanconiche come la prima manifestazione dell’amore, voi non morirete fra le mie rimembranze felici.
Una segreta armonia esisteva tra di voi e la tristezza del mio destino: fanciullo, giovine e spensierato, io pure ho fatto eccheggiare i miei colli delle vostre cadenze lamentevoli. Eccheggiati da giovani petti, e da anime vergini di passioni, in mezzo alla libera natura, pei boschi, e per le fantastiche valli, le vostre armonie avevano un non so che di commovente che inteneriva i cuori, e suscitava una profonda melanconia per tutta la natura.
Oh nella più soave di quelle canzoni nella solitudine! Gli anni conservano nel loro corso una rimembranza inestinguibile delle sensazioni piacevoli. Queste medesime reminescenze compongono in una la felicità e la sventura della nostra vita. Tutto noi potremo dimenticare; ma i primi canti, e le prime gioie, e i sogni immensi e purissimi, e le prime emozioni dell’amore, rimangono nel nostro cuore incancellabili.