Canti (Sole)/Il Cantico de' Cantici di Salomone/VI

poesie

Il Cantico de’ Cantici di Salomone
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Il Cantico de’ Cantici di Salomone
VI Capitolo
Il Cantico de' Cantici di Salomone - V Il Cantico de' Cantici di Salomone - VII
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VI



coro


Bellissima fra tutte! Ove ne gío
     Il tuo Diletto, e qual sentiero ha preso?
     Il cercherem con te.

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sposa


                                        L’amico mio
     Ne l’orto, a l’aja de gli aromi, è sceso;

Ove si pasce di sue frutta, ed ove
     Gigli raccoglie: io gli appartengo, ed egli,
     Che la greggia fra’ gigli a pascer muove,
     A me pertiene: il mio Diletto è quegli!

sposo


Come Tirsa sei bella, Amica mia,
     Vaga come Sïonne, e sei tremenda,
     Com’oste in campo! Oh, le pupille svia,

Che sì fiso il tuo sguardo in me non scenda!
     Chè innanzi al lampo de la tua pupilla
     Traportato e deliro il cor mi brilla.

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La tua chioma somiglia a le caprette
     Del Galaadde; così liscia e bruna;
     Ed i tuoi denti a pecore che schiette
     Escan da l’acqua con due figli ognuna.

Sì che non una sola infra cotante
     Senza il suo parto si potria notar.
     Spicchio di melagran fra la vagante
     Sparsa tua chioma la tua guancia par.

V’han sessanta reine, e v’hanno ottanta
     Altre donne, e fanciulle innamorate;
     Ma la colomba mia, la tuttaquanta
     Compiuta mia v’ha sola in sua beltate!

Unica splende a la sua madre, a quella,
     Che ne l’utero suo l’ha generata,
     Unica ell’è fra tutte! Ogni donzella
     La vide appena, e la cantò beata!


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     Le reine e le donne in varii modi
     La ricovrîr di meritate lodi!

coro


Chi è costei, che, come l’alba, avanza,
     Bella come la luna, e come il lampo
     Del sol splendida e pura, ed ha sembianza
     Terribil come di schierato campo?

sposa


Nel giardin de le noci io son calata
     Le piante de la valle a riguardar,
     Se per anche la vigna era gemmata,
     Se le bocciuole al melagran spuntâr.

Finor nol seppi: chè versai romita
     D’Amminadàb pe’ cocchi alti sospiri!

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coro


     Torna, torna, deh torna, o Sullamita,
     Sì che da noi la tua beltà si ammiri!